La flotta fantasma della Cina: così il jammer di Pechino inganna i radar

La Cina potrebbe presto affidarsi a disturbatori collegati in rete capaci di ingannare i missili nemici e farli inseguire da flotte "fantasma". Le "vere" navi da guerra riuscirebbero così a beffare i radar

La flotta fantasma della Cina: così il jammer di Pechino inganna i radar
00:00 00:00

In Cina alcuni ricercatori hanno effettuato un'interessante simulazione di combattimento navale durante la quale un missile antinave ha preso di mira una flotta di otto imbarcazioni dell'Esercito Popolare di Liberazione apparse sul radar. Non ci sarebbe niente di particolarmente strano se non che, in realtà, le navi da guerra non erano veramente otto ma soltanto una. Il motivo? Tutto merito di quattro dispositivi di guerra elettronica operanti attorno all'unica e vera nave che hanno creato un'illusione inviando segnali ingannatori. Segnali, assicurano gli autori del test, che potrebbero beffare anche un radar avanzato.

L'ultimo jolly della Cina

Il sistema in questione è stato sviluppato da un team dell'Istituto di ricerca sulla telemetria di Pechino, un'azienda che si occupa di difesa aerospaziale. La tecnologia, definita dai media della Cina come "senza precedenti", è stata descritta in un articolo pubblicato sulla rivista Journal of Systems Engineering and Electronics. Lo studio ha suggerito che i disturbatori a 1 bit collegati in rete potrebbero essere utilizzati per ingannare i missili nemici e farli inseguire da flotte "fantasma", mentre le navi da guerra reali sarebbero capaci di ingannare completamente i radar. Altro aspetto rilevante: questi disturbatori - che trasmettono un singolo segnale per confondere i sistemi radar nemici - costano una frazione dei sistemi tradizionali.

Il team ha però spiegato che c'è ancora molto da fare, tra cui combinare il disturbatore con l'intelligenza artificiale e altre nuove tecnologie, per migliorarne le prestazioni del sistema. "Questi sforzi ci garantiranno un vantaggio assoluto nella guerra elettronica", ha scritto il team guidato dal ricercatore Hu Jijun. Secondo gli scienziati le esche radar tradizionali faticano a imitare le complesse firme elettromagnetiche delle moderne navi da guerra e il loro impiego su vasta scala è proibitivo in termini di costi e "ingombrante dal punto di vista operativo".

Una flotta fantasma come esca

"L'efficacia delle esche radar dipende in larga misura dalla loro fedeltà nell'imitare le firme dei bersagli e dall'adattabilità del progetto", hanno dichiarato gli scienziati, ripresi dal SCMP. "Una volta dispiegate, queste esche presentano parametri operativi fissi - i loro profili simulati rimangono statici, rendendole poco adatte alle condizioni dinamiche del campo di battaglia", hanno aggiunto. La chiave per il team di Pechino è stata la sostituzione dei costosi processori analogico-digitali con convertitori analogici.

Ogni jammer utilizza un chip comparatore per convertire gli impulsi radar intercettati in segnali a 1 bit, registrando solo se le onde in arrivo superano una soglia di tensione che cambia dinamicamente. Questa semplificazione grossolana, controintuitivamente, permette ai dispositivi di generare alcuni dei modelli di interferenza più realistici che possano evolvere in tempo reale. Secondo il resoconto del team, quando quattro unità di questo tipo si coordinano tramite algoritmi su misura creano fantasmi radar che potrebbero coprire un intero campo di battaglia.

"Attraverso la modulazione di precisione dell'array di jammer, creiamo scenari fantasma disaccoppiati dalla realtà, costruendo all'improvviso una copertura di interferenze ingannevoli iperrealistiche in zone di combattimento reali", hanno concluso i ricercatori sottolineando come questo

paradigma migliori l'agilità tattica e l'efficacia di combattimento dei sistemi di guerra elettronica, "consentendo di scolpire l'ambiente elettromagnetico al di là dei vincoli della verità fisica".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica