Navi cinesi in movimento, Pechino chiude le rotte: ecco dove può esplodere la tensione

La Corea del Sud ha espresso preoccupazione per la dichiarazione unilaterale di Pechino di annunciare "zone interdette alla navigazione" nelle acque contese tra i due Paesi

Navi cinesi in movimento, Pechino chiude le rotte: ecco dove può esplodere la tensione
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L'ultima mossa della Cina nei mari dell'Asia ha alzato pericolosamente il livello di tensione tra il Dragone e alcuni partner degli Stati Uniti. In particolare, la Corea del Sud ha espresso preoccupazione per la dichiarazione unilaterale di Pechino di annunciare "zone interdette alla navigazione" nelle acque contese tra i due Paesi. Queste aree off limits sono in vigore da giovedì e dovrebbero terminare nelle prossime ore. Due sono state destinate a esercitazioni militari, mentre per la terza, situata interamente nella Zona Economcia Esclusiva sudcoreana, non è stata fornita alcuna motivazione, sebbene alle navi sia ancora vietato l'ingresso. Ecco che cosa sappiamo.

La mossa della Cina

L'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha fatto sapere che Seoul ha espresso a Pechino le sue preoccupazioni in merito a una "zona di interdizione alla navigazione" cinese comparsa lo scorso sabato all'interno della Zona di Misure Provvisorie (ZMP) del Mar Giallo, un'area istituita in base a un accordo del 2000, dove si sovrappongono le ZEE di Cina e Corea del Sud. Un funzionario del ministero degli Esteri sudcoreani ha sottolineato come entrambe le nazioni siano autorizzate a svolgere manovre militari nella PMZ ma ha sottolineato come la recente mossa cinese limitasse eccessivamente la libertà di navigazione. L'esercito del Sud ha inoltre informato di stare monitorando "da vicino" una serie di mosse del gigante asiatico in loco, aggiungendo tuttavia di non poter rilasciare dichiarazioni in merito ad attività militari condotte dalla Cina o da altri Paesi in acque internazionali.

"Vorrei sottolineare che ciò che la Cina ha istituito nella Zona di Misure Provvisorie (PMZ) sono gli impianti di acquacoltura. E le attività cinesi in materia sono conformi al diritto interno e al diritto internazionale cinese", ha spiegato Guo Jiakun, portavoce del ministero degli Esteri cinese. Questa non è la prima attività militare della Cina nella PMZ, hanno osservato le autorità di difesa coreane. Tuttavia, i funzionari di Seoul temono che le ripetute azioni di Pechino nell'area - tra cui la controversa installazione di strutture metalliche che dovrebbero essere destinate all'allevamento del salmone - possano essere parte di un più ampio sforzo per consolidare le rivendicazioni territoriali in vista di un accordo formale sui confini marittimi.

Cosa succede in Corea

Nel frattempo il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha negato le indiscrezioni circa un possibile ritiro di migliaia di militari dalla Corea del Sud. Il portavoce Sean Parnell ha affermato su X che "le notizie secondo cui il dipartimento della Difesa ridurrà le truppe statunitensi nella Repubblica di Corea non sono vere". La precisazione è giunta dopo un articolo del quotidiano Wall Street Journal, secondo cui l'amministrazione del presidente Donald Trump starebbe valutando il trasferimento di circa 4.500 militari in altre aree della regione indo-pacifica, tra cui il territorio statunitense di Guam.

Secondo fonti anonime citate dal giornale, la proposta farebbe parte di un riesame informale delle politiche statunitensi verso la Corea del Nord e non sarebbe ancora giunta alla scrivania del presidente.

Una tale ipotesi, se confermata, alimenterebbe tuttavia le preoccupazioni circa l'impegno di Washington verso la sicurezza dell'Asia orientale e rafforzerebbe la percezione di un approccio "transazionale" da parte dell'amministrazione Trump nei confronti delle alleanze tradizionali degli Stati Uniti nella regione. È anche per questo, forse, che Seoul monitora con attenzione le mosse di Pechino.

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