Una portaerei navale per droni per la Corea: ecco l'HCX-23 Plus

La Corea del Sud sta implementando una specie di portaerei navale per droni da 15.000 tonnellate. Ecco che cosa sappiamo

Una portaerei navale per droni per la Corea: ecco l'HCX-23 Plus
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Si chiama HCX-23 Plus ed è l'ultimo gioiello sfornato da HD Hyundai Heavy Industries. È stato presentato in occasione della recente International Maritime Defence Industry Exhibition 2025, a Busan, in Corea del Sud, e servirà proprio alla Corea per rafforzare il proprio esercito e meglio prepararlo alle minacce regionali. Di cosa stiamo parlando? Di un modello di un vettore per droni da 15.000 tonnellate, ovvero di una specie di portaerei navale per velivoli senza pilota (Uav) precedentemente presentata a sua volta dalla Russia, così come da Cina, Turchia e pure Iran. L'obiettivo di Seoul? Modificare a proprio favore l'esito di un'eventuale guerra futura potendo contare su un mezzo avveniristico.

Cosa sappiamo della portaerei per droni di Seoul

I suoi progettisti descrivono l'HCX-23 Plus come una "piattaforma senza pilota di nuova generazione". Il concetto, ha sottolineato il South China Morning Post, lascia intendere la rapidità con la quale Seoul vuole ridefinire la guerra navale cercando nuovi modi per utilizzare Uav. In ogni caso parliamo di una nave a più ponti, priva della tradizionale isola di comando e che ha attirato la massima attenzione da parte di esperti militari e media. "Dal punto di vista strategico questa innovazione posiziona la Corea del Sud come potenziale primo attore nell'implementazione di un asset marittimo compatto, ottimizzato per i droni e su misura per le esigenze delle moderne operazioni in zone grigie e in prossimità del mare", ha spiegato Jihoon Yu, ricercatore presso il Korea Institute for Defence Analyses.

In attesa di saperne di più, l'HCX-23 Plus potrebbe rappresentare un vero e proprio balzo in avanti nella proiezione di potenza marittima senza pilota di Seoul. La piattaforma è stata sviluppata da zero tenendo presente l'integrazione con i droni e i vantaggi di poter contare su aspetti quali il flusso ottimale del ponte, il posizionamento dei sensori e i sistemi integrati di comando, controllo, comunicazioni, computer, intelligence, sorveglianza e ricognizione (C4ISR).

Gli esperti ritengono tuttavia che il successo del concetto dipenderà da quanto bene il mezzo saprà integrare l'automazione avanzata, i sistemi di controllo remoto e le tecnologie di movimentazione del ponte, settori nei quali la maggior parte delle Marine militari ha un'esperienza limitata. Dal punto di vista economico, l'HCX-23 Plus dovrebbe far risparmiare all'esercito sudcoreano almeno 1 miliardo di dollari sui costi dells Difesa rispetto all'implementazione – ora accantonata – di creare una portaerei leggera CVX con 20 jet da combattimento F-35B di fabbricazione statunitense.

L'importanza dei droni

I droni, insomma, stanno cambiando le regole del gioco. Certo, le imbarcazioni con capacità di lancio di Uav non sono una novità, visto che già sottomarini e navi da combattimento di superficie possono lanciare droni. Tuttavia, le piattaforme progettate appositamente per schierare e coordinare l'intero spettro di sistemi senza pilota, inclusi droni, veicoli di superficie senza pilota (USV) e veicoli subacquei senza pilota (UUV), sono diverse.

Oltre al nuovo concept di vettore per droni di Hyundai Heavy Industries, anche il gruppo sudcoreano Hanwha ha presentato per la prima volta un modello di vettore per droni chiamato "Ghost Commander". Tuttavia, rispetto all'HCX-23 Plus, quest'ultimo appare più fantascientifico e complicato da implementare. Non solo: la stessa Hyundai ha recentemente mostrato anche una fregata stealth per droni chiamata HCX-23, utilizzata in combinazione con l'HCX-23 Plus.

L'HCX-23 è progettata per avere un dislocamento di oltre 6.000 tonnellate. Un'arma laser ad alta energia è installata sulla posizione principale del cannone, con un sistema di lancio verticale da 48 unità nella parte posteriore.

Ci sono due ponti di decollo e atterraggio, uno grande e uno piccolo, nella parte posteriore dello scafo, utilizzati rispettivamente per piccoli velivoli senza pilota imbarcati su portaerei a decollo e atterraggio verticale e velivoli senza pilota imbarcati su portaerei di medie dimensioni.

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