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"Possono colpire la costa ovest degli Usa". È allarme per i droni cinesi

La nuova generazione di droni subacquei cinesi a lunghissimo raggio potrebbe ridurre il vantaggio strategico degli Stati Uniti nel Pacifico. Ecco perché

"Possono colpire la costa ovest degli Usa". È allarme per i droni cinesi
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La Cina sta sviluppando una nuova classe di droni subacquei extra-extra-large (XXLUUV) che potrebbe modificare l'equilibrio strategico nel Pacifico. In che modo? Introducendo sfide inedite per la sicurezza degli Stati Uniti. Secondo analisi recenti, infatti, questi veicoli autonomi di grandi dimensioni avrebbero autonomia e capacità operative tali da poter raggiungere la costa occidentale americana, un obiettivo fino a oggi considerato fuori portata per i sistemi navali di Pechino. Finora la vastità del Pacifico ha rappresentato una naturale barriera protettiva per gli Stati Uniti, consentendo alla U.S. Navy di mantenere un vantaggio geografico e operativo. L'emergere di droni capaci di attraversare migliaia di miglia nautiche in autonomia potrebbe però presto ridurre questa distanza strategica, offrendo al Dragone nuove opzioni per proiettare forza ben oltre le tradizionali “linee interne” costituite dalla prima e seconda catena di isole.

I super droni cinesi

Come ha spiegato in un lungo articolo di approfondimento il sito Naval News, gli XXLUUV cinesi si distinguono per dimensioni paragonabili a quelle di piccoli sottomarini e per la possibilità di imbarcare carichi utili significativi, compresi siluri, mine marine e pacchetti modulabili per missioni di sorveglianza o attacco. L'apparato propulsivo - basato su batterie ad alta capacità integrate con sistemi diesel-elettrici - consentirebbe loro di effettuare missioni di lunga durata, potenzialmente di migliaia di miglia nautiche. Questi sistemi differiscono dai tradizionali UUV più compatti, nati per operazioni tattiche a corto raggio. I nuovi modelli cinesi puntano infatti su missioni autonome di lunga distanza, rendendoli strumenti strategici più che tattici.

Una mossa del genere potrebbe influire sui sistemi di sorveglianza sottomarina statunitensi, che includono reti di sensori oceanici, boe acustiche e navi specializzate nella lotta antisommergibile. Come se non bastasse, la possibilità per la Cina di impiegare numerosi veicoli autonomi riduce il rischio politico e operativo associato all'impiego di unità con equipaggio, rendendo più complesso per gli Stati Uniti individuare e contrastare questo tipo di minaccia. In un contesto del genere, Pechinoha già mostrato una crescente volontà di integrare sistemi autonomi nella propria struttura militare, dalle piattaforme di superficie ai droni subacquei di nuova generazione, con l'obiettivo dichiarato di rendere più “intelligenti” e resilienti le proprie forze navali.

Una minaccia per gli Usa?

La potenziale minaccia rappresentata dai droni giganti cinesi ha spinto Stati Uniti e Paesi alleati a rafforzare le proprie capacità. Negli ultimi anni, non a caso, sono cresciuti gli investimenti in tecnologie autonome sottomarine e in programmi di cooperazione internazionale per sviluppare droni con maggiore autonomia, sensori avanzati e capacità di contrasto alle incursioni non convenzionali. I nuovi droni subacquei cinesi rappresentano un'evoluzione significativa delle capacità navali di Pechino e un possibile fattore di destabilizzazione del Pacifico. Sebbene la loro piena operatività debba ancora essere verificata, la semplice prospettiva del loro impiego obbliga gli Stati Uniti e i loro alleati a rivedere le strategie difensive e a considerare un futuro in cui il dominio sottomarino sarà sempre più conteso e tecnologicamente complesso.

Droni sottomarini di queste dimensioni potrebbero, in una certa misura, sostituire i sottomarini con equipaggio. Tuttavia, l'assenza di decisori umani a bordo li rende meno flessibili e li limita a missioni relativamente semplici. I sottomarini soffrono intrinsecamente di una scarsa capacità di identificazione amico-nemico, ma questo è aggravato su una piattaforma senza equipaggio.

Potrebbero quindi essere inviati in missioni di posa mine, armati con le nuove mine per acque profonde AQS003A mostrate alla recente parata militare di Pechino. Oppure per intercettare navi, ma solo all'interno di zone chiaramente definite in cui tutte le navi possono essere considerate un bersaglio.

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