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Silenziosi e letali: ecco i "droni fantasma" X15 della Cina

Hangzhou Qifei è un produttore cinese di droni civili il cui modello X15, pur concepito per uso civile, viene discretamente impiegato in scenari militari da Russia, Libia e giunte del Sahel

Silenziosi e letali: ecco i "droni fantasma" X15 della Cina
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Si chiama Hangzhou Qifei Intelligent Technology ed è un'azienda cinese che si presenta ufficialmente come produttrice di droni agricoli e piattaforme per l'agricoltura di precisione. In breve tempo pare invece che Qifei sia diventata una società chiave nel nuovo mercato dei droni per uso militare. Secondo quanto riportato dal portale Intelligence Online, infatti, la società avrebbe fornito velivoli senza pilota e sistemi dual-use a Russia, fazioni della Libia orientale e giunte militari del Sahel, mascherando le sue esportazioni come se fossero vendite civili. Il suo prodotto di punta? Il drone pieghevole X15 utilizzato per pattugliamento, sorveglianza, monitoraggio marino, forestale e di terreni montuosi.

Gli insospettabili droni cinesi

Fondata con la missione di sviluppare tecnologie per l'agricoltura intelligente, Qifei ha costruito la propria reputazione sull’efficienza dei suoi droni, progettati per operazioni come la protezione delle colture, la mappatura di terreni o il monitoraggio ambientale. La modularità, la resistenza e la capacità di integrare carichi utili differenziati, però, li rendono facilmente convertibili in sistemi militari. Il suddetto modello X15, in particolare, nato come drone agricolo, è stato riconfigurato in vari scenari come piattaforma per ricognizione, osservazione del campo di battaglia e operazioni d'attacco a corto raggio.

Nella guerra in Ucraina, gli X15 sarebbero apparsi in più occasioni, impiegati dalle forze russe come alternativa economica ai droni militari tradizionali. La loro produzione a basso costo e la possibilità di adattarli rapidamente li rendono strumenti perfetti per un conflitto in cui la logistica è un fattore determinante. Lo stesso schema si ripete in Libia, dove le milizie dell'est hanno progressivamente ampliato il loro arsenale di droni non convenzionali: i velivoli di Qifei, una volta riconfigurati, vengono utilizzati per sorvegliare grandi porzioni di deserto, per missioni di targeting o come vettori improvvisati di munizioni.

Ancora più marcato è il caso del Sahel, dove Mali, Niger e Burkina Faso stanno vivendo una transizione politica e militare guidata da giunte che cercano armamenti flessibili e di facile manutenzione. In territori vasti, privi di infrastrutture e segnati da conflitti asimmetrici, i droni leggeri e adattabili prodotti da Qifei rappresentano una soluzione ideale: economici, riparabili in loco, difficili da tracciare e capaci di operare in condizioni ambientali estreme.

L'impatto degli X15

Sebbene la Cina neghi qualsiasi coinvolgimento diretto, questa modalità di esportazione - affidata a società presentate come “civili” - secondo alcuni analisti permetterebbe a Pechino di mantenere un margine di ambiguità. Non esistono ovviamente prove di un sostegno statale esplicito, ma l’assenza di controlli stringenti sulle esportazioni dual use e la natura semi privata dell'azienda Qifei agevolano la diffusione di queste tecnologie nei teatri più instabili.

L'X15 di Hangzhou Qifei è un drone ad ala fissa sviluppato ufficialmente per applicazioni civili, come la sorveglianza del territorio, la mappatura e il monitoraggio agricolo, ma la sua struttura modulare lo rende facilmente adattabile anche a impieghi più sensibili. Di dimensioni contenute e trasportabile grazie alle ali ripiegabili, può integrare un payload di circa 5 chili e sensori elettro-ottici per missioni di osservazione. Dotato di sistemi GNSS con funzioni anti-interferenza, l'X15 è progettato per operare in ambienti complessi, anche in presenza di disturbi o tentativi di inganno del segnale.

Proprio la combinazione tra leggerezza, costi relativamente bassi, facilità di modifica e capacità di volo stabile ha reso l’X15 particolarmente appetibile in scenari di conflitto, dove è stato riadattato come piattaforma di ricognizione o, in

alcuni casi, come vettore improvvisato per attacchi leggeri. Pur nato come drone "civile", il suo profilo tecnico lo colloca oggi tra i sistemi dual use più flessibili e controversi della nuova generazione di UAV cinesi.

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