
La Cina continua a modernizzare il proprio arsenale militare sviluppando nuove armi e veicoli. L'ultimo gioiello svelato dal Dragone? Un sistema missilistico e antiaereo semovente. È stato denominato SWS3, o anche WS-3, e pare sia stato progettato appositamente per contrastare minacce a bassa quota come droni, missili da crociera e munizioni a guida di precisione. Il dispositivo calza tra l'altro a pennello, visto che i media specializzati ne parlano a poche ore di distanza dal blitz ucraino effettuato con i droni che ha distrutto o danneggiato gravemente fino a 40 bombardieri strategici controllati da Mosca.
Il sistema anti droni cinese
Secondo quanto riportato da Army Recognition il sistema cinese anti droni combina due cannoni automatici da 35 mm con missili terra-aria a corto raggio FB-10A, montati su un telaio blindato 4x4 o 6x6 con ruote che ne consentono il funzionamento autonomo. L'SWS3, ha aggiunto il portale Defense Express, è un sistema di difesa aerea a corto raggio altamente mobile, ottimizzato per il dispiegamento rapido e gli scontri a corto raggio. Da quanto fin qui emerso, per il rilevamento, il tracciamento e il puntamento, questo jolly impiega una combinazione di sensori elettro-ottici e guida radar. La piattaforma supporta inoltre l'integrazione in una rete di difesa aerea più ampia e stratificata, migliorandone l'efficacia attraverso il coordinamento con altri sistemi.
Una caratteristica degna di nota dell'SWS3 coincide con il suo sistema di controllo del fuoco, tecnologia che consente l'uso simultaneo e coordinato di cannoni e missili. Questa capacità a doppia modalità è pensata per aumentare l'efficacia durante attacchi complessi e su larga scala che coinvolgono bersagli diversi a velocità e altitudini variabili. Pare che le unità SWS3 siano già state schierate nelle brigate di fanteria leggera motorizzata dell'esercito cinese: una scelta logica data la mobilità del sistema e la sua capacità progettata di contrastare sciami di droni.
Il confronto con il sistema russo Pantsir-S1
Alcuni analisti hanno tracciato un parallelo tra l'SWS3 e il sistema di difesa aerea russo Pantsir-S1. Rispetto alla sua controparte russa, l'SWS3 offre una migliore mobilità grazie alla sua piattaforma su ruote, che consente un dispiegamento più rapido e flessibile. Il Pantsir-S1, tuttavia, mantiene un vantaggio nella mobilità fuoristrada grazie alla sua variante cingolata, che, pur essendo più lenta, offre prestazioni fuoristrada superiori.
Ricordiamo, in ogni caso, che tutte le capacità dell'SWS3 si basano su dichiarazioni militari cinesi. In assenza di dati verificati sul campo, o di dati sulle prestazioni operative, qualsiasi confronto diretto rimane speculativo.
Ciononostante, il sistema riflette una tendenza più ampia: la Cina sta applicando attivamente gli insegnamenti tratti dai conflitti contemporanei, investendo non solo nei cosiddetti "studi di innovazione UAV" e in altri progetti di droni, ma anche in tecnologie che li contrastino. Il recente blitz ucraino in Russia è una lezione che Pechino ha studiato con attenzione.