
L'attesa era tanta, tantissima. Già nei giorni precedenti alla parata militare di Pechino, in occasione delle prove andate in scena nelle strade della capitale cinese, il primo missile ipersonico a reazione aerea del mondo era comparso in maniera ufficiosa in foto e immagini poi diffuse sul web. La parata ha battezzato ufficialmente lo YJ-19, simbolo della tecnologia aerospaziale più all'avanguardia del Dragone. Ecco che cosa sappiamo di questo autentico asso nella manica della Cina.
Il super missile della Cina
Come ha spiegato il South China Morning Post, esistono due modi per ottenere un volo ipersonico affidabile. Missili come il DF-17 sono dotati di razzi propulsori che accelerano la testata a una velocità e altitudine sufficienti per consentirle di continuare la fase di planata, manovrando senza propulsione tramite forze aerodinamiche. Lo YJ-19, invece, utilizza un'alternativa: un motore sufficientemente potente per una propulsione continua, probabilmente uno scramjet che aspira aria durante il volo ad alta velocità e la miscela con il carburante per produrre spinta. Il primo approccio conferisce al missile una traiettoria relativamente prevedibile durante la fase di ascesa, salvo poi diventare irregolare in planata; il secondo metodo combina velocità e mobilità durante il volo.
Un missile che ''respira aria'' non solo può cambiare rotta durante il volo, ponendo una sfida maggiore ai sistemi di difesa, ma può anche essere più leggero, più veloce e avere una gittata maggiore utilizzando l'ossigeno atmosferico invece di trasportare un ossidante. Certo, le difficoltà di questo approccio sono enormi, a partire dalla necessità di mantenere una miscelazione e una combustione stabili del carburante in un flusso d'aria supersonico, una sfida tecnica spesso paragonata all'accendere un fiammifero in un uragano. E ancora: materiali avanzati resistenti al calore ed efficienti sistemi di gestione termica sono essenziali affinché la punta, i bordi e la presa d'aria del motore del missile resistano a temperature superiori a 2.000 gradi Celsius che si verificano a velocità superiori a Mach 5.
Armi temibili
Pare che il nuovissimo YJ-19 incorpori tecnologie di guida avanzate, come sistemi inerziali e ottici, per superare il problema sopra citato. In ogni caso, la formazione di missili antinave alla parata militare era composta dal missile YJ-15 e dai missili ipersonici YJ-19, YJ-17 e YJ-20. Possono essere trasportati da più piattaforme, come aerei imbarcati, navi di superficie e sottomarini; grazie alla lunga gittata, all'elevata velocità e all'elevata potenza distruttiva, sono le armi migliori contro i nemici provenienti dal mare.
Nello specifico, lo YJ-15 è relativamente piccolo tra questi quattro nuovi missili antinave e dovrebbe essere in grado di raggiungere almeno una velocità di volo supersonica. Il missile antinave YJ-17 ha una testata piatta e adotta una configurazione waverider boost-glide, con caratteristiche ipersoniche; dovrebbe contare su manovrabilità flessibile e cambi di traiettoria, aumentando la difficoltà di intercettazione.