Roma - Dopo l'annuncio del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sull'Irap, è il Senatùr a intervenire per raffreddare i contrasti interni all'esecutivo. "Vogliono farlo fuori - chiarisce il ministro Bossi - ci penserò io a proteggerlo". Per tutto il pomeriggio si sono susseguite conferme e smentite della possibilità che Tremonti lasci il dicastero di via XX Settembre. Ma è proprio il ministro a frenare ogni rumor: "Nessuna delle note in circolazione corrisponde a verità". La situazione avrebbe dovuto essere affrontata in consiglio dei ministri, riunione che è stata rinviata a data da destinarsi dal momento che Berlusconi è rimasto a colazione con il primo ministro della Federazione russa, Vladimir Putin.
Tremonti e la neve "Vorrei rettificare la notizia che il presidente del consiglio è stato bloccato da una tempesta di neve... E' più appropriato dire che è stato bloccato da una nebbia fitta, molto fitta". Con queste parole il ministro dell’Economia Tremonti ha salutato i partecipanti al tavolo governo-regioni a Palazzo Chigi, secondo quanto riferito da diverse persone presenti. La battuta del ministro faceva riferimento al mancato rientro di Berlusconi dalla Russia a Roma, dove era previsto un incontro chiarificatore con Tremonti e, a seguire, il consiglio dei Ministri poi rinviato.
Rigore sui conti Nonostante le fibrillazioni resta ferma la linea del rigore sui conti pubblici. E' questa la posizione del ministro dell’Economia, confermata dai più stretti collaboratori, dopo l’annuncio del presidente del consiglio sull’intenzione di procedere invece alla riduzione dell’Irap. Contro di lui attacchi che arrivano dal partito stesso. "C’è un tentativo di fare fuori Tremonti, ma io lo proteggo", ha spiegato Bossi lasciando il gruppo del Carroccio a Montecitorio. Secondo il Senatùr, le dimissioni ventilate nelle ultime ore sono solo "gossip politico". Sulla stessa linea anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: "Non metto neanche in conto che si possa dimettere".
Il mistero sulle dimissioni Le indiscrezioni di stampa secondo le quali il ministro dell’Economia starebbe valutando le dimissioni sono prive di fondamento, erano già state smentite in mattinata da una fonte vicina allo stesso Tremonti. "Non è affatto vero che voglia dimettersi, tutt’altro", ha detto la fonte chiedendo di non essere citata. Ma nel primo pomeriggio è lo stesso ministro a frenare ogni indiscrezione: "Produzione di note di agenzie a mezzo note di agenzie". Tremonti ha, infatti, ammesso di avere difficoltà a riconoscersi in questo tipo di catena produttiva: "Per quanto mi riguarda nessuna delle note in circolazione corrisponde a verità".
Cdm rinviato a settimana prossima Il consiglio dei ministri dovrebbe tenersi a questo punto la prossima settimana, martedì o mercoledì. Questa mattina, prima di mezzogiorno, erano arrivati a Palazzo Chigi per la riunione che aveva all’ordine del giorno la riforma dell’Università, diversi ministri, tra gli altri, quella dell’Istruzione Maria Stella Gelmini e quello della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Era già presente, invece, il ministro degli Esteri Franco Frattini, per una conferenza stampa. Non si è visto, invece, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che, a quanto spiegano alcune fonti, sarebbe rimasto tutta la mattina al lavoro nel suo studio a via XX settembre. Poco dopo mezzogiorno sono iniziate a circolare le voci sullo slittamento del Consiglio fino alla conferma ufficiale che la riunione era rinviata e il presidente del Consiglio Berlusconi era ancora bloccato in Russia.
Bondi: Tremonti ha tenuto il timone "Giulio Tremonti ha capito prima e meglio di tutti noi le cause, la natura e le conseguenze della crisi economica con cui dobbiamo fare i conti.
Così come Tremonti ha saputo manovrare con efficacia il timone dell’azione del governo nel corso della crisi, consentendo al Paese di scongiurarne gli effetti più disastrosi, sotto la guida del presidente del Consiglio, e con la consapevolezza dell’intero governo, anche ora, ne sono certo, saprà avanzare proposte in grado di aiutare le imprese e i lavoratori a guardare con fiducia al futuro". Lo dichiara il ministro dei Beni Culturali e coordinatore del Pdl, Sandro Bondi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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