Disastro Amt: bus miraggio, fermate prese d’assalto e nessuna informazione

«Sforzo massimo e massimo risultato», «con i mezzi pubblici si viaggia benissimo e non sono neanche troppo affollati», «grazie ai nostri autisti che hanno anche montato le catene». Tutto va bene. Nessun problema, una macchina che funziona perfettamente.
Lodi, lodi e ancora lodi. Ascoltando ieri amministratori comunali e dirigenti di Amt è sembrato che a Genova il trasporto pubblico durante l’emergenza ghiaccio abbia funzionato con la stessa precisione di un orologio svizzero. Allora, quelle centinaia di genovesi che ieri dalla prime ore del mattino si assiepavano davanti alle fermate degli autobus aspettando invano l’arrivo di un mezzo pubblico, erano frutto di allucinazioni. Perché per l’assessore alla mobilità del Comune di Genova Paolo Pissarello: «Amt ha fatto il massimo per l’emergenza neve. La comunicazione aziendale è stata coerente rispetto all’emergenza poiché su circa 100 bus, il 25 per cento della flotta, sono state montate le catene, seguendo le procedure anti rischio». La puntualità dei mezzi pubblici è registrata da chi, come il nostro lettore Gian Luca Fois, ha atteso in Albaro dalle 7.10 alle 7.45 un autobus della linea 15 per scendere verso il centro città. E mentre nella direzione opposta ne sono transitati quattro, nemmeno uno è sceso verso piazza De Ferrari. Così come non sono stati puntuali i mezzi della linee 7 e 8 che dalla Valpolcevera sono transitati verso il centro città. Stessa situazione per i bus a Molassana ed altre zone periferiche. Pochi autobus e stracolmi di persone. Con mancamenti, liti tra passeggeri e viaggi degni di carri bestiame più che per cittadini. Ferme le linee 57, 94, 476, 273 e Drinbus di Bolzaneto fino al pomeriggio, soppresso anche il servizio su 275, 383, 477, 481, 482 ripreso solo verso sera. Ferma anche la cremagliera Principe- Via Bari e il servizio Navebus che collega Porto Anntico e Pegli a causa del ghiaccio che rendeva pericolosi i pontili.
Radio e tv locali, in un pregevole lavoro di informazione sull’emergenza ghiaccio, cercavano di spiegare nel dettaglio la situazione viabilistica della città con un appello: se proprio dovete uscire di casa utilizzate i mezzi pubblici, prima informatevi sul servizio Amt nella vostra zona. Ma chiamare il numero verde dell’azienda trasporti era impossibile. Così come avere un dettaglio della situazione sul sito internet prima della tarda mattinata.

Un disco registrato faceva sapere che «il servizio è sospeso per cause indipendenti dalla nostra volontà». Se i genovesi continuano a prendere l’auto, anche in condizioni estreme, un motivo ci sarà. Sfidare il ghiaccio con la propria macchina risultava sempre meno estremo che compiere un viaggio con i mezzi pubblici.

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