La «discarica» di Brignole? Migliora ma per il decoro la strada è lunga

La «discarica» di Brignole? Migliora ma per il decoro la strada è lunga

Diciamo che rispetto a prima, qualche passo in avanti è stato fatto. Ma il lavoro è ancora tanto, tantissimo. Giardini Brignole, o meglio la discarica a cielo aperto dei Giardini Brignole. Dopo un mese e più di permanenze della Fiera di Natale con le bancarelle - alcune delle quali con merce commestibile sui banchi - costrette a convivere con cumuli si spazzatura marcescente, per la quale val la pena di ricordarlo, gli espositori avevano versato al Comune e all’Amiu una tassa di 50 euro per le pulizie, ora la situazione sembra essere leggermente migliorata.
Quantomeno non ci sono più in bella vista quei mucchi di spazzatura di ogni genere che stazionavano da quattro settimane intorno ai tendoni e dentro le tensostrutture. Succulenti a tal punto per tutta la fauna che popola i giardini, topi e piccioni che l’altro giorno in via Fiume, s’era formato un accrocchio di uccelli proprio intorno a un cumulo di rifiuti che beccavano quel che potevano. Proprio come in una discarica.


Ma anche se il camioncino dell’Amiu giovedì sera ha fatto capolino, certo resta il degrado e lo sporco degli zingari che ormai hanno fatto di questi fazzoletti di verde la loro casa. Ancora cartoni, materassi accatastati ai piedi del Bruco, rifiuti e puzza accanto al vespasiano e nel giardino proprio dietro l’edicola. Insomma, la strada verso il decoro è ancora lunga, lunghissima.

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