Disney Un mensile senza fumetti per il ricco target delle ragazzine

In nessun altro posto del mondo come in Italia Disney vuol dire fumetto. Eppure la grande casa americana dei cartoon ha fiutato l’odore di un nuovo mercato editoriale: quello delle teenager tra gli 11 e i 14 anni, sempre più adulte e quindi sempre più consumatrici. Ed è per sfruttare questo interessante segmento di mercato la Disney per una volta ha messo da parte i fumetti e parte con una nuova sfida editoriale. Si chiamerà Dyou il primo mensile firmato Walt Disney che parla al femminile senza «nuvole parlanti», strizzando l'occhio alle ragazze dagli undici ai quattordici anni. Su di loro, giovani lettrici trascurate da riviste e giornali, è nato il progetto, che punta a controbattere la crisi del settore con il «fattore D», dove D significa distinzione, donna e Disney. Si parte con Avril Lavigne in copertina e una novantina di pagine piene di foto, interviste, test, servizi esclusivi e curiosi.

Queste le armi raccolte all'interno del giovane magazine, che comincia oggi la sua avventura con una distribuzione nazionale di 120mila copie e un prezzo di vendita di 1,90 euro. Secondo la Disney può valere tre milioni di fatturato annuo.

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