Dal divano al museo-tour una metropoli di anfitrioni

Riservatezza, velocità, spirito votato al business la rendono una città poco turistica. Questo è ciò che viene rimproverato a Milano. Eppure, e i milanesi lo sanno bene, la città è colma di luoghi d'arte e sentimento, di storia e familiarità. A Milano sentirsi a casa si può. Basta immergersi nei percorsi meneghini, dal prestinée ai Navigli all'alba, dal risotto fatto in casa alla colazione affacciati ai cortili di ringhiera. Perfetti per capire l'anima milanese sono i nuovi modi di viaggiare, che approntano un'ospitalità mai anonima tra mura domestiche. È il caso del bed&breakfast, di cui oggi si celebra la quarta giornata nazionale. Dormire e fare colazione in casa con i gestori del proprio alloggio a un prezzo accessibile è un'abitudine affermata nelle principali località turistiche italiane e anche in metropoli come Roma, dove si contano migliaia di realtà.
Nella nostra città, invece, siamo ancora agli inizi: «Eppure io oggi se dovessi aprire un bed&breakfast lo aprirei a Milano. Sarebbe sempre pieno, tra fiere, moda, design, arte ed eventi» si sbilancia Giambattista Scivoletto, uno dei promotori del B&B Day per il portale www.bed-and-breakfast.it. «Uno dei miei b&b milanesi preferiti è Villa Xenia in piazzale Loreto: colazione in giardino, garage, due fratelli che ti accolgono “come in famiglia“ e il centro dietro l'angolo. Ma sul nostro portale si possono trovare almeno 50 proposte milanesi classificate in diverse categorie come charme e design, dimore storiche, centri storici, giardini e paesaggi, aree metropolitane. Non ce n'è uno uguale all'altro».
Per il «b&b day» la notte del 6 marzo è gratis purché ci si fermi anche domenica: soggiornare qui per il weekend della festa della donna costa in media intorno ai 30 euro.
Per chi vuole vivere la città da vero milanese, però, orari, umori e segreti compresi, il sistema più innovativo è il couchsurfing, tendenza in cui Milano è seconda solo a Roma. Si tratta di entrare in una community online - www.couchsurfing.com - e mettere a disposizione degli altri iscritti il proprio divano (couch, appunto) per ospitarli nella propria città senza obbligo di reciprocità e senza alcun compenso stabilito. Nel mondo la comunità ha superato il milione e mezzo di iscritti e in Italia siamo quasi a 50mila (per un totale di circa 20mila posti letto, con 400 nuove iscrizioni a settimana), di cui oltre il 10% a Milano. Il 60 % sono uomini, il 35 % donne, ma ci sono anche famiglie o coinquilini e l'età media è 29 anni. Per ogni città ci sono dei «city ambassadors», punto di riferimento per gli iscritti delle comunità locali e per i viaggiatori: «Ho ospitato più di 430 persone da 69 nazioni diverse in poco più di 3 anni» ci racconta l'ambasciatori milanese Maurizio Mangano, 50 anni, siciliano di origine, a Milano da oltre 25 anni. «Spesso porto in giro gli ospiti per musei e mostre, eventi culturali e concerti, fornendo informazioni non facilmente reperibili nelle normali guide turistiche. La comunità milanese è riconosciuta nel mondo come una delle più attive nel couchsurfing. Organizziamo almeno 3 grandi eventi l´anno, con centinaia di iscritti provenienti da tutta Europa e da altri continenti.

Il prossimo sarà a settembre, per il nostro quarto anniversario dalla costituzione della comunità».
E stasera, tutti i couchsurfer milanesi con i loro host e i nuovi iscritti saranno all'Art Factory (via Andrea Doria) per una reunion del gruppo «storico»: 150 agguerritissimi «surfisti del divano».

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