Una divertente serie di consigli per trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato

C’è l’autoironia di chi si alza un po’ a fatica, ma con il sorriso, dagli sgambetti dell’amore. Ci sono, come picchetti in ordine sparso, le tracce di abitudini che spariscono assieme a fidanzati passeggeri e a passioni effimere, l’amarezza del tempo che va e il conforto dell’amicizia che rimane. Ci sono regole, ricette e stratagemmi vari per accalappiare il principe azzurro di turno in «Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato», divertente romanzo d’esordio di Daniela Cursi Masella, appena pubblicato da Viviani editore. Un racconto in otto capitoli in cui l’autrice porta a spasso il lettore nel mondo di un’altra Sofia, decisamente meno ostica, soprannominata Scintilla o Pony da corsa. Lanciata verso “un muro chiamato uomo” con un gruppo inseparabile di amiche. Il libro si apre con un’inconfutabile verità: mentre le donne sono alla perseverante ricerca dell’anima gemella, e di quella discutono per la maggior parte del tempo, gli uomini «"parlano tra loro soprattutto di sport, poi di lavoro e, infine, di questioni che sono lontane mille miglia da noi, povere beate creature. Loro, come si dice a Roma, “non ce carcolano”». Proprio sullo sfondo di una capitale un po’ provinciale e un po’ megalopoli, tra il fascino universale del centro e quello snob dei Parioli, prende forma una galleria di personaggi irresistibili. Come Antonio, il parrucchiere gay prodigo di consigli e di appuntamenti combinati o la madre premurosa fino all’assurdo, capace di irrompere in conversazioni romantiche con frasi del tipo «Hai ancora la dissenteria?» o «Ti ho preso le calze contenitive per prevenire le vene varicose». Ma ci sono soprattutto gli uomini, che non escono benissimo dal ritratto che ne fa la Cursi Masella. Si prenda Nicola, in grado di cambiare partner con la stessa facilità con cui pronuncia un fatidico “Ti amo”; o Bruno, in apparenza il compagno di una vita, pronto a rivelarsi un egoista cronico. C’è spazio per il tradimento e la maturità conquistata a suon di delusioni, momenti di riflessione e altri di puro spasso. Un esempio? Le regole fondamentali per superare indenni una cena romantica: «Niente prezzemolo, insidiosa spezia interdentale; niente frutta da pulire con le posate: va sempre a finire nel piatto di lui».

Il tutto condensato in un libro piacevolmente ricco di significati, in grado persino di ispirare una composizione musicale a un professore di Conservatorio, che dopo averlo letto ha voluto arricchirlo con un sottofondo vicino allo spirito leggero e riflessivo del racconto.

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