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«Divieti? Servono parcheggi E la sinistra li ha cancellati»

«Divieti? Servono parcheggi E la sinistra li ha cancellati»

Carlo Masseroli, le polveri sono sempre alte e la giunta Pisapia sembra balbettare nella lotta allo smog.
«La verità è che a Milano ci sono troppe auto».
Questo sembra evidente.
«Ma nessuno considera che ogni auto ha un proprietario e che nessuno è disposto a lasciarla a casa. O quasi nessuno».
Parliamo ormai di un’emergenza.
«Le auto immatricolate a Milano sono 716mila, se aggiungiamo furgoni e simili si arriva a 955mila. Quasi un milione».
E infatti Pisapia voleva bloccare il traffico.
«La giunta affronta il problema con divieti e tasse, ma gli studi scientifici hanno riscontrato una bassissima correlazione tra lo smog e una scelta dell’amministrazione come la congestion charge, la tassa per entrare in centro».
Bisognerà pur fare qualcosa.
«Non servono né blocco, né targhe alterne. Le rilevazioni dell’Arpa dicono che il Pm10 dopo le domeniche a piedi resta invariato».
E quindi?
«I provvedimenti sulla qualità dell’aria devono dipendere da approfondite valutazioni di natura scientifica e non da iniziative ideologiche o di mediazione politica. Ma il problema non è solo questo».
Che altro c’è?
«La qualità della vita influenzata negativamente anche dalla grande quantità di auto in città».
L’ha detto lei che tutti vogliono l’auto.
«E, per questo, il primo problema da risolvere è la sosta. Oggi a Milano ci sono auto ovunque».
Ce ne siamo accorti.
«Eliminarle dalla strada significherebbe avere lo spazio per le piste ciclabili, fluidificare il traffico, consentire ai mezzi pubblici di essere più veloci e migliorare la qualità estetica della città».
Mica si possono far sparire.
«Ma è assurdo mettere in discussione il piano parcheggi come sta facendo la giunta Pisapia».
Un piano che tra Gabriele Albertini prima e Letizia Moratti poi, ha creato qualche problema di troppo ai milanesi.
«Qualche problema c’è stato e va risolto, ma la strategia del Comune non può che essere la moltiplicazione dei parcheggi. Chi compra un’auto non può poi non sapere dove metterla».
Il sindaco Pisapia e l’assessore Lucia Castellano se ne stanno occupando.
«Gran dibattiti con comitati di quartiere a cui hanno fatto promesse elettorali e tenendo fermi almeno un centinaio di progetti che potrebbero partire subito».
Il Comune non ha soldi.
«Sono investimenti privati pari a 80 milioni di euro. A costo zero per le casse pubbliche. E per la maggior parte ci sono già cooperative di acquirenti avviate».
Tutto così semplice?
«Significa lavoro in tempo di crisi, soluzione al problema della sosta e riqualificazione di spazi degradati».
E perché Pisapia dovrebbe essere contrario?
«La sua scelta è vietare l’uso dell’auto in città. Non a caso sta usando soldi pubblici per fermare progetti di parcheggi già avviati. Il Comune paga per far rinunciare a costruire».
Come in piazzale Lavater?
«Ci è costato un milione e 200mila euro. Ma all’operatore è stato anche concesso di trasformare 180 parcheggi a rotazione in box. Moltiplicato per 30-40mila euro a posto, un bel guadagno per il privato».
E voi cosa fareste?
«L’ideale sarebbe tendere a un box per ogni auto.

E non far pagare adesso anche il passo carraio a chi ha già un box, come fa Pisapia. Un assurdo».
Avete amministrato a lungo.
«E, infatti, nel piano urbanistico revocato veniva agevolata la realizzazione di parcheggi. Anche fuori terra, per avere costi più bassi».

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