
"Sicurezza, sostenibilità e diritto alla mobilità sono temi che vanno affrontati con equilibrio e serenità, altrimenti si rischiano danni, come scelte ideologiche che tengono conto solo dell'aspetto ambientale e non di quello sociale, e che rischiano di creare situazioni insostenibili. Ad esempio, dal primo ottobre non potranno circolare le auto Euro 5, ma bisogna parlare delle conseguenze, vorrà dire che una pletora di nostri cittadini, soprattutto quelli meno abbienti, si vedrebbero negare un proprio diritto, e questo è inaccettabile". Parola del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che è intervenuto al convegno "Mobilità Urbana: progettare la sicurezza" organizzato in Triennale dall'Urban Mobility Council.
Il divieto che interessa i comuni sopra i 30mila abitanti del Bacino padano ovvero Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna riguarderebbe 1,5 milioni di auto. Il ministro dei Trasporti e segretario della Lega Matteo Salvini che sta lavorando a un emendamento per rivedere il divieto. Divieto firmato dalla presidente dle consiglio Giorgia Meloni nel settembre del 2023, recependo le indicazioni europee.
"Stesso discorso si potrebbe fare sul blocco dei motori termici entro il 2035 o sull'ambizione di arrivare a zero emissioni nel 2050", ha aggiunto Fontana, per cui "sono tutte cose che devono essere nella nostra prospettiva, ma serve guardare anche alle conseguenze che derivano da queste scelte". Non solo ideologia e diritto alla mobilità, ma anche ricadute economiche.
"Ci sono già aziende in difficoltà, posti di lavoro persi, non c'è nemmeno una prospettiva di riqualificazione di queste aziende nell'immediato - conclude il governatore - E non sono solo le auto da considerare: ci sono 800 condomini a MIlano che ancora sono alimentati a nafta pesante, serve partire da qui".