"La vita è come un camaleonte (agamà), cambia, cambia continuamente. Mai dire "sono finito" perché oggi è il giorno buono e tutto può cambiare. Sono nata una seconda volta il 22 aprile 2009 quando ho fatto il trapianto e ho avuto un fegato nuovo..." La storia di Laura Mazzeri, 51 anni, due figli, insegnante, malata da dieci e rinata il giorno dell'intervento, scorre in trenta minuti. È racchiusa nel documentario dal titolo "Agamà, la vita cambia" firmato dal regista italo-cileno Johnny Dell'Orto. Il "corto" verrà presentato questa sera, martedì, allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2 ore 20.30, ingresso libero), insieme con Laura e il regista interverranno i medici del Niguarda e del San Paolo che l'hanno curata in questi mesi e che lei affettuosamente chiama gli "artisti del corpo" "perché ci offrono l'occasione di una nuova vita" . Nel documentario Laura racconta i giorni dell'attesa. "Aspettare un trapianto è dal punto di vista psicologico e fisico una situazione estrema, mi sento sempre nell'incertezza, al confine fra la vita e la morte". Per "tenere lontano lo spettro della paura" e per sensibilizzare sul delicato argomento dei trapianti Laura ha primo aperto un blog (www.cambiofegato.net) e poi realizzato il filmato. "La creatività gira a mille nei momenti estremi - dice - e la creatività è stata la mia strategia per non soccombere". La musica, in particolare il coro diretto dal maestro Arsène Duevi, togolese, di cui Laura fa parte è una delle sponde cui aggrapparsi. A fine serata è prevista un'esibizione del coro. L'incontro ha il patrocinio delle onlus Fate (amici trapianto epatico) e Aido (associazione donatori d'organo), è stato fortemente voluto dal presidente della Provincia Guido Podestà e dall'assessore provinciale alla cultura Novo Umberto Maerna che aprirà la serata. "Trapianti, una parola che vale una vita.
E che il filmato Agamà ci racconta attraverso emozioni e paure - è il commento di Podestà - Un'esperienza con la quale spesso si è costretti a fare i conti e questo documentario è una testimonianza importante, un tassello in più per sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema così delicato: continuare a vivere con l'organo di un'altra persona".È un documentario la storia di Laura, rinata grazie al trapianto
Questa sera la presentazione allo spazio Oberdan, ingresso libero. La proiezione offrirà lo spunto per discutere con medici e volontari e per sensibilizzare sulle donazioni
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