Le ruspe si metteranno all’opera domattina, di buon’ora: saranno i primi scavi ufficiali, dopo quelli «d’assaggio» degli anni scorsi, dopo i fori pilota, dopo i carotaggi, dopo soprattutto le centomila e una polemiche che, se non sono destinate a finire in un amen, almeno si prendono una bella risposta sul campo e, in termini di audience, perdono milioni di ascolti in Liguria e nel Paese. Dunque: il treno veloce, la nuova linea ferroviaria oltreappennino - ma si può continuare anche a chiamarla col termine ultrasecolare di «Terzo valico», scacciando i fantasmi del pessimismo di maniera - esce dagli studi di ingegneria e comincia il viaggio dell’effettiva realizzazione. Un viaggio non breve (si pensa ragionevolmente che durerà fino al 2012), e non tutto in discesa, anche per via della mole dei finanziamenti necessari (almeno 4 miliardi e 350mila euro). Ma la luce verde e il fischio del capotreno, questa volta, sono certi: a confermarlo è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, nel corso della visita al Salone Nautico numero 45 che chiude oggi i battenti. L’annuncio è di quelli che mettono direttamente in moto i motori: «Lunedì si aprono i cantieri. Abbiamo deciso di anticipare di qualche tempo sul previsto, proprio per mettere al parola fine a tutte quelle voci interessate e malinformate che continuano a diffondere pessimismo». Basta così? Neanche per sogno. Lunardi sceglie la platea qualificata del Nautico - davanti a lui, fra gli altri, il presidente della Provincia Alessandro Repetto, assenti invece, chissà perché, solo il presidente della Regione Claudio Burlando e il sindaco Giuseppe Pericu - per mandare un messaggio che più chiaro non si può: «Ho sentito e letto, in questi giorni , le cose più strane - scandisce il ministro, mentre accanto a lui gongolano il senatore Luigi Grillo, presidente della commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama, il presidente della Fiera Franco Gattorno, il numero uno dell’Autorità portuale Giovanni Novi e quello dell’Ucina Paolo Vitelli -. La realtà è una sola, incontrovertibile. Il governo e il Cipe hanno deciso la realizzazione del Terzo valico dal punto di vista tecnico ed economico-finanziario, con il definitivo pronunciamento del 3 agosto scorso. E io ora ribadisco: si verificano le tre condizioni per realizzare l’opera, cioè l’apertura dei cantieri, la copertura finanziaria, la volontà di fare. Il resto, i dubbi, le polemiche - insiste, secco, Lunardi - sono frutti di disinformazione gratuita, che serve solo a denigrare azioni già definite e misurabili». La botta finale: «L’apertura dei cantieri sconfessa la speranza che, da oggi, si trasformerà inevitabilmente in delusione».
Gli fa da testimone il presidente delle Ferrovie, Elio Catania, con un breve inciso che suona come requisitoria contro i colpevoli di scetticismo a oltranza: «Le parole di Lunardi confermano la disponibilità del governo alla realizzazione del Terzo valico e delle risorse necessarie. È sulla base di questo impegno forte che noi abbiamo deciso di accelerare, di anticipare, l’apertura dei cantieri. Ma sia chiaro: questo non andrà a scapito degli altri impegni già assunti per Genova e la Liguria». Si inserisce il senatore azzurro Grillo, protagonista in questi anni di un’azione incessante per affermare la validità dell’infrastruttura, inserita nel generale disegno strategico della Legge Obiettivo: «La polemica sul Terzo valico è frutto di un gigantesco equivoco. Qualcuno ha male interpretato un'affermazione del professor Monorchio e su questo si è costruita un'idea che non risponde alla realtà. Invece, è vero che la legge Finanziaria di quest'anno stanzia 100 milioni di euro di impegni quindicennali per pagare le rate del mutuo che verrà contratto, i denari li tirerà fuori la Cassa depositi e prestiti, li darà all'Ispa che a sua volta li darà alla società delle Ferrovie. La tratta non è remunerativa e lo sapevamo - conclude il senatore Grillo -. Infatti sarà lo Stato a farsi carico di pagare il dovuto e comunque il costo dell'intera galleria di valico. In Europa abbiamo molti avversari che vorrebbero contrastare quest'opera, quello che dispiace è dover constatare che anche nel nostro Paese ci sono persone che nel presupposto di equivoci riescono a organizzare così robuste polemiche per far confondere le idee». Burlando, che nei giorni scorsi era parso più ottimista dell’onorevole Graziano Mazzarello, replica: «Se non si vuole ripetere l'esperienza del '94, quando i cantieri furono aperti e chiusi, è importante che possano contare sulle risorse necessarie per realizzare tutta l’opera».
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