Raymond Domenech ha bisogno di lavorare. Si è presentato in tuta da allenamento e telefonino allorecchio allufficio di collocamento, quartiere quindicesimo di Parigi, per presentare la domanda e la documentazione necessaria. Raymond Domenech è disoccupato, la Francia, nel senso delle federcalcio, gli ha tagliato i viveri, e con questi il posto di lavoro, la panchina della nazionale. Dopo gli esaltanti risultati ottenuti, cioè nulla a parte largento al mondiale di Germania, in sei anni di gestione tecnica, Domenech il 5 settembre scorso è stato messo alla porta dalla federazione che è alla ricerca di un nuovo presidente definitivo, dopo le dimissioni di Escalettes.
Il disoccupato ha percepito, nellanno solare, euro ottocentocinquantamila, ai quali vanno aggiunti i denari della liquidazione, i milioni sono stati superati in modo abbondante ma si sa che Raymond tiene famiglia, sua moglie è giornalista, la vita è agra, i costi di Parigi poi non vi dico, il vino francese è caro, non si può andare avanti soltanto con la baguette. Dunque un assegno di cinquemila e sei cento euro mensili, tetto massimo previsto per legge come sussidio per chi non ha più lavoro, possono permettere alla coppia di vivere con maggiore serenità.
Ripensando alla cronaca dellultimo mondiale di football, in verità Anelka aveva mandato Domenech in un altro posto e non al Pole Emploi, allufficio di collocamento. Era stata la testa calda e screanzata dellattaccante del Chelsea a recitare il ruolo del rivoluzionario, secondo usi e costumi del Paese. Lo avevano seguito altri Danton e Marat, nelle parti di Henry e di Evra e non potendo più tagliare la testa dei nobili si sono limitati a quella del brizzolato e arrogante Raymond, luomo che crede alle stelle, le consulta ma stavolta le sta vedendo in un altro senso.
Domenech non si ritiene un privilegiato, presentando la richiesta di un sussidio di disoccupazione, ha voluto dimostrare che le legge è uguale per tutti. Non credetegli. Infatti dopo aver discusso la pratica con gli impiegati straniti e felici dellevento, ha chiesto di uscire da una porta secondaria, per evitare fischi e pernacchi che vanno di moda anche nella ville lumière. Luomo è tutto di un pezzo, sicuro di se stesso, in campo e fuori.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.