Domenica di festa per la città del mercatino

A Chinatown, commercianti italiani e asiatici sono scesi in strada assieme

Ma cos’è successo ieri a Milano? Di tutto, di tutto veramente. Tanto per cominciare sole e cielo azzurro. Una domenica d’autunno con 20 e passa gradi è già da segnalare. Ma lo è ancor di più se fa parlare del quartiere Paolo Sarpi senza una punta di polemica ma, addirittura, con un tono allegro. Perché ieri cinesi e italiani, hanno trascorso l’intera giornata insieme, «tra gusti e sapori dei maestri artigiani», grazie all’Associazione Liberi Esercenti Sarpi e al comune che, come ogni anno, hanno organizzato la tradizionale festa della via, o dell’uva, o dell’autunno doc. Tra le bancarelle, i passanti tirano fuori mille versioni sul nome di quest’appuntamento, mentre assaggiano gianduiotti e crostini, sorseggiando Moscato e Chardonnay. Tante specialità, tanta gente, pochi acquisti. E lo stesso capita al Mercato dei fiori, antiquari e pittori, davanti alla stazione centrale. Al secondo appuntamento, l’iniziativa sembra funzionare: le vendite non saranno eccezionali, ma il pubblico, italiano e straniero, vip e meno vip (Forattini e Vanna Marchi gli incontri del giorno), apprezza ordine e pulizia. Per gli espositori, i militari sono discreti, non disturbano, al contrario rassicurano.
Più caotica la situazione in Piazza Diaz, davvero un pienone al mercatino dei libri usati del signor Malavasi. Ma non da meno il numero di partecipanti della «corsa della speranza», girata in centro con un grande obiettivo: raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro.
Nel ricco planning meneghino di ieri, una sola iniziativa è saltata: la manifestazione di protesta organizzata dall’Aida, l’associazione italiana per la difesa degli animali. Fissata per contestare il divieto d’accesso ai treni imposto dalle ferrovie ai cani di peso superiore ai 6 kg è andata fuori programma. Era inutile, visto che la disposizione è stata sospesa e per ancora qualche mese i cani potranno viaggiare, purché al guinzaglio e con museruola.
A proposito di appuntamenti saltati e sospesi, vien da sé il collegamento con lo stadio di San Siro, forse unico luogo davvero deserto e fermo di tutta Milano. In compenso il Castello Sforzesco era pieno: dentro, fuori e attorno. Tantissimi bambini si sono presentati con amici e genitori a visitare «Pa-squal» a cui l’acquario sta dedicando in questi giorni una campagna di comunicazione. Ancora di più erano quelli, ospiti di Sforzinda, l’ala all’interno delle mura dedicata ai più piccoli.
Lì, in gruppi da venti, hanno trascorso un pomeriggio di giochi e spettacoli.

All’origine dell’iniziativa l’assessore comunale Mariolina Moioli e l’obiettivo di utilizzare il Castello Sforzesco come uno spazio da aprire ai bambini con attività ludiche e formative. E con quest’immagine si è chiusa una domenica, forse non di riposo e nemmeno molto autunnale, ma sicuramente bella varia.

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