Nell'anno dei microfoni agli arbitri, battere Siena resta una missione impossibile. Parte da qui il campionato di basket di Serie A numero 88, al via domenica.
L'aperitivo, la Supercoppa vinta la settimana scorsa dalla Montepaschi sulla Virtus Bologna, ha ricordato da dove si riparte, dal dominio incontrastato dei toscani, campioni d'Italia negli ultimi tre anni e alla ricerca del poker che non è mai riuscito a nessuno dall'introduzione dei playoff.
La novità fuori dal campo è l'intervista a fine partita agli arbitri per dirimere subito dopo la sirena finale le decisioni più contestate. È un'iniziativa di Sky, che aveva già introdotto la moviola in campo con l'instant replay, e che ha rinnovato l'accordo in estate fino al 2011, perdendo però i diritti di Eurolega. Proprio con un evento tv si parte domenica, il Basket Day, cinque partite trasmesse in un giorno, che sarà replicato il 3 gennaio. Ambita dai canali tematici, resta una pallacanestro che non riesce a riconquistare visibilità in chiaro, complice forse l'ennesimo campionato dal pronostico chiuso in partenza.
«Ormai per noi è un'abitudine partire col mirino degli avversari puntato sulla schiena - dice Simone Pianigiani, tecnico di Siena -. Non avendo cambiato molto, gli avversari, che vedo con più equilibrio e idee che in passato, sanno dove colpirci e per questo dobbiamo trovare altre soluzioni tattiche.
E sarà ancora importante partire forte». La sua Montepaschi, squadra dei record che l'anno scorso ha perso una sola partita italiana in tutto l'anno, se possibile è migliorata: ha strappato il miglior giocatore, Hawkins, alla prima delle sue inseguitrici, Milano. L'Armani Jeans, di contro, per rinforzarsi ha attinto a Finley, che l'anno scorso era l'ottavo giocatore di Siena: scambio impari. Forte degli arrivi di Mancinelli e Acker, e della svolta lituana con Petravicius e Maciulis, Milano resta comunque la più seria aspirante al ruolo di seconda forza, unica con un budget paragonabile a quello toscano.
Ha ridimensionato gli investimenti la Virtus Bologna, affidata però a un coach di mestiere come Lino Lardo, che da solo è garanzia di una stagione da battaglia. Alle spalle delle prime due preme anche Roma, che ha affidato a Nando Gentile un gruppo meno oneroso ma di grande fisicità coi nuovi Minard, Winston e Tourè, e dalla forte impronta azzurra con ben sei giocatori della Nazionale. È la strada battuta, anche se con obiettivi di più lungo termine, dalla Benetton Treviso e dai suoi giovani promettenti affidati a Frank Vitucci, assistente promosso capo allenatore.
La querelle con la federazione sul numero di italiani da mandare in campo si è spenta nelle ultime due settimane con l'accordo che in cambio darà tra un anno alla Lega la possibilità di assegnare wild card per il campionato in caso di defezione di una società, oltre alla riduzione delle retrocessioni da due a una.
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