Riccardo Pacifici, vicepresidente della comunità ebraica romana, replica immediatamente: «Comprendiamo lo stress di queste ore, è impensabile però che don Gelmini tiri fuori accuse non solo fantomatiche e prive di ogni logica, ma che rispolverano un vecchio pregiudizio antigiudaico che la Chiesa post conciliare ha faticosamente, e grazie al dialogo col mondo ebraico, ridimensionato».
Don Pierino, sempre attorniato dai ragazzi della comunità di Zervò, si corregge subito: «Chiedo scusa agli ebrei perchè io ho molto rispetto e molta considerazione per loro. Se ho detto così mi è sfuggita una parola di troppo, perchè io intendevo dire una lobby massonica radical-chic». Alessandro Meluzzi, lo psichiatra nominato sul campo portavoce del sacerdote, spende altre parole per ricucire i rapporti con Gerusalemme: «Don Pierino condivide il pensiero di Giovanni Paolo II sul popolo ebraico; sono i fratelli maggiori dei cristiani. Abbiamo parlato per ore della questione - aggiunge Meluzzi - e don Pierino mi ha più volte detto di essere dispiaciuto del fraintendimento. L’ho spiegato anche a un giornalista di un quotidiano che ci ha chiamato da Gerusalemme. Gelmini non è nè antiebraico, nè antigiudaico, nè antisemita, pensa anzi si tratti di una dimensione straordinaria della storia umana. Ha voluto invece puntare il dito contro la lobby laicista, anticlericale e anticattolica che alimenta da tempo campagne contro la Chiesa».
A qualcuno però la sterzata del prete non basta: «Sarebbe stato meglio se non fosse successo», afferma il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni - Tutto questo mi suona un po’ goffo se non patetico e allarmante perchè nasconde un pensiero che evoca fantasmi di congiure ebraiche». E il presidente onorario di Arcigay Franco Grillini va anche oltre: «L’unica vera lobby in Italia è quella cattolica».
Ma non ci sono solo gli ebrei sullo sfondo di questa querelle. Anche Clemente Mastella puntualizza il suo pensiero sul tema; ieri i quotidiani riportavano alcune affermazioni del Guardasigilli: «Sarò vigile per evitare «scivolature» e strumentalizzazioni «di carattere anticlericale».
Parole che suscitano interrogativi e allora il Ministro della giustizia torna sull’argomento: «Non ho mai voluto interferire nell’inchiesta». Che ora raddoppia: la Procura di Terni ha aperto un fascicolo sulla fuga di notizie. Intanto, la «gogna mediatica», come la chiama don Pierino, ha prodotto un primo risultato: sono centinaia le richieste di ingresso nelle Comunità Incontro. Insomma, la bagarre di queste ore ha avuto, per ora, la funzione di un grande spot.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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