«Non ho mai istigato alcun ragazzino a prostituirsi». Don Seppia davanti al pm Stefano Puppo continua a negare. Lo ha fatto anche ieri durante il terzo interrogatorio da quel 13 maggio, quando lex parroco di Sestri Ponente venne arrestato per abusi su minori e cessione di stupefacenti. Ora, sulla sua posizione, grava anche il reato per induzione alla prostituzione che il pm gli ha contestato ufficialmente dopo le dichiarazioni di un minorenne egiziano che ha rivelato di aver avuto rapporti sessuali a pagamento sia con don Seppia che con lex seminarista Emanuele Alfano. «Non sono mai stato a letto con quel ragazzo, la droga lho data una volta sola a Emanuele Alfano. Quei siti (video pornografici trovati sul pc del prete, ndr) erano solo con gente adulta», ha risposto don Riccardo.
Eppure, secondo il racconto del minorenne, don Seppia lo avrebbe indotto a contattare un suo amico albanese di 17 anni, convincendolo ad accettare denaro in cambio di sesso. «Ha detto di averlo visto una sola volta - precisa il suo legale, Paolo Bonanni riferendosi allegiziano -, ma non di averlo incontrato per avere un rapporto sessuale». Quanto allalbanese «non lo conosce neanche». Sul pc del religioso «ci sono accertamenti in corso - ha continuato Bonanni -. Ma non hanno contestato nulla di ciò che è presente nel pc. Don Seppia ha navigato su siti, non assolutamente pedopornografici, pornografici può essere».
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