Cronache

Don Valentino, esempio anti don Gallo

Don Valentino, esempio anti don Gallo

Di questi tempi non è facile trovare un esempio, soprattutto nella nostra città. Qualcuno da poter seguire, ammirare, stimare dal profondo, non per quel che dice o promette ma per quel che quotidianamente dimostra. Si potrebbe cominciare la ricerca di questa chimera dal mondo dell’industria genovese; potremmo, scavando bene, trovare un magnate geniale, filantropo di successo, colui che integra profitto e coscienza. No, scusateci, troppo difficile, magari esiste ma non abbiamo così tanto tempo, solo poche righe.
Al contrario un politico genovese di totale limpidezza, capacità, amor di patria e correttezza, esempio per la nazione, non sarà così introvabile. Ancora scusa, retorica del prologo. Eppure, pensandoci bene, la Genova fedele e credente sarà degnamente rappresentata! Certo, che stupidi, basterà gettare un occhio sui giornali, per trovare una nera palandrana, uno sguardo sincero...un sigaro, un cappello di paglia...il pugno perennemente alzato, un prete schiavo della politica e dell’ideologia. E allora forse, quell’esempio non esiste, oppure non finisce sui giornali, lavora in silenzio, per le strade, conosciuto solo dalla mano che a lui si aggrappa. Forse quell’esempio è un esempio di fede vera, un prete come pochi, uno che non fa politica, che i pugni li usa solo per faticare, un uomo del bene. Si, ne siamo sicuri, l’esempio da portare è questo, si chiama Don Valentino Porcile, guida la parrocchia dei SS. Andrea e Ambrogio di Cornigliano. Un prete di strada, diremmo noi, non per le sue idee politiche e stravaganze libertine, non perché idolo di chi la fede non la conosce, ma un prete di strada perché della strada Don Valentino ha fatto la sua missione. Cornigliano non è un quartiere facile, tante famiglie in difficoltà, tante situazioni di disagio, realtà etniche eterogenee, tanti bimbi senza riferimenti.
In quest’angolo di Genova, Don Vale, come tutti lo chiamano, ha portato un po’ di gioia, un po’ di speranza, un po’ di fede. Dal niente, raccogliendo ogni offerta, risparmiando su ogni centesimo, ha creato la «Casa Famiglia», un appartamento vicino alla chiesa dove, assieme a tanti volontari, cura ed educa quattro bambini affidatigli dai servizi sociali e dal Tribunale dei minori. Una Casa spaziosa, abbastanza da poter ospitare presto altri bimbi bisognosi d’aiuto, ma soprattutto accogliente, quanto la migliore delle famiglie. In pochi anni di lavoro e sudore, Don Valentino è diventato un punto di riferimento; i suoi doposcuola accolgono quotidianamente, senza interruzione, tutti i ragazzi delle elementari e medie che, persino d’estate dalle otto del mattino alle quattro del pomeriggio, vengono seguiti, fatti giocare, dalle squadre di educatori guidate da Valentino. Un costante punto di riferimento, una mano tesa verso tutti, italiani o stranieri, in nome della fede e della speranza; tanti ragazzi strappati alla strada, la volontà di risolvere ogni difficoltà.
Oggi tanti parlano d’integrazione di fronte ai problemi che sorgono nel centro storico o nella stessa Cornigliano; molti si riempiono la bocca di parole d’ordine vuote, come società multirazziale, senza però affrontare nulla nel concreto. Se chiedete a don Porcile della moschea nel suo quartiere, timidamente vi dirà che è un passo troppo grosso, che altri sono i problemi ma di certo, poco dopo, lo vedrete offrire un gelato a una bimba musulmana sotto gli occhi compiaciuti del padre, uomo di fede diversa, che molto probabilmente non conosce nemmeno la parola multirazziale ma sa riconoscere i gesti di un prete nobile, di un uomo davvero cristiano.
E allora, se vi venisse voglia di mostrare un esempio ai vostri figli, se vi venisse voglia di riscoprire il vero senso della fede, oltre alla politica, ai giornali, alle televisioni, fate un salto a Cornigliano, chiedete di Don Valentino Porcile, fate un giro con lui, assaporate il profumo della preghiera che diventa azione, servizio, sacrificio per il bene degli altri. Don Vale non sarà candidato alle prossime elezioni primarie del centrodestra o centrosinistra, forse è un peccato, ma in fondo è giusto così.

L’esempio di chi porta avanti un’idea tanto nobile, un modo di vivere così alto, non è da prima pagina, non può essere strumentalizzato politicamente, ma solo scoperto, per strada, guardando il sorriso di tanti bambini felici e fatto nostro, per ricordarci ogni giorno ciò che davvero è bene.

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