Milano. Un batti e ribatti tra il presidente di Lega, Antonio Matarrese e il ct azzurro Roberto Donadoni che si conclude con un nulla di fatto. Ma forse anche con la volontà dei «duellanti» di non continuare in una polemica sterile e dannosa per tutto lambiente, soprattutto in vista delle decisive partite con Francia e Ucraina che in settembre attendono gli azzurri. «Se Donadoni parlasse di meno sarebbe un fatto buono, perché è tanto un bravo ragazzo ma, quando tocca argomenti come linizio del campionato al 26 agosto, non vedo il Donadoni sempre molto controllato che ho conosciuto. Lui è bravo, la squadra è brava e le chiacchiere non servono più», la risposta di Matarrese lunedì alle esternazioni del tecnico contrario allinizio della serie A a fine agosto. Immediata la risposta di Donadoni: «Parlare meno? Tutti dobbiamo lavorare e stare zitti un po di più. Se poi qualcuno ha cose da dirmi, mi farebbe piacere che lo facesse a viso aperto».
E ieri, al termine dellassemblea di Lega, Matarrese ha mandato al ct segnali di pace, «voglio molto bene a Donadoni», lulteriore replica di Matarrese, «e preferirei lasciare stare, perché non è il caso di continuare. Donadoni gode della mia fiducia e del mio affetto. E io ho un ruolo istituzionale da rappresentare». Salvo poi chiudere sorridendo la partita con un «non facciamo polemiche inutili, non fanno bene al nostro calcio».
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