Il Novecento

La Donna allo specchio dal Louvre a Palazzo Marino

Eni porta a Milano la straordinaria opera proveniente dal Louvre. Dopo i successi di Caravaggio e Leonardo, Palazzo Marino offre la possibilità di ammirare uno tra i più importanti dipinti di Tiziano

La Donna allo specchio dal Louvre a Palazzo Marino

Milano - Eni porta a Milano la Donna allo specchio, straordinaria opera di Tiziano proveniente dal Museo del Louvre. La mostra, nuovamente organizzata in collaborazione con il Comune di Milano (dopo il successo di Caravaggio nel 2008 e Leonardo nel 2009), offre a tutti gli appassionati la possibilità di ammirare uno tra i più importanti dipinti del grande maestro veneto, gratuitamente per un intero mese. Partner d’eccezione, il Museo del Louvre che grazie al fattivo e consolidato partenariato con Eni, concede in prestito, come lo scorso anno fu per Leonardo, una delle opere più seducenti del grande pittore veneto.

Uno straordinario Tiziano Il dipinto restituisce attraverso la percezione dell’intimità di un ambiente domestico, l’opportunità di approfondire aspetti anche meno noti della cultura del Rinascimento italiano, esaltando i valori estetici e morali della bellezza femminile del tempo, i codici del comportamento virtuoso delle dame, le loro abitudini, il loro vestiario, la cultura dell’amore cortese che dominava il mondo relazionale della Venezia a cavallo tra il millequattrocento e il millecinquecento. Il Comune di Milano, rendendo nuovamente accessibile ai cittadini e al pubblico la prestigiosa Sala Alessi di Palazzo Marino, consolida così i legami del Tiziano con la città, dove il pittore dipinse diverse opere tra cui L’incoronazione di spine a Santa Maria delle Grazie, che fu teatro del fortunato incontro con Filippo II, figlio dell’imperatore Carlo V. Grazie al legame che venne a crearsi tra loro, il pittore produsse diversi quadri mitologici, sacri e ritratti per la corte, raggiungendo il massimo livello di prestigio internazionale per un pittore dell’epoca.

La donna allo specchio Il dipinto raffigura una donna davanti un tavolo da toeletta, su cui è appoggiato un contenitore per unguenti e profumi; la ragazza vi intinge il dito indice della mano sinistra, mentre con il braccio destro si scioglie una ciocca di capelli e la unge con l’olio profumato. Sul fondo della scena si intravede un giovane uomo in ombra, che con una mano porge alla fanciulla uno specchio piano, mentre, con l’altra, ne inclina alle sue spalle uno più grande, convesso, con una cornice di legno. Si nota come Tiziano abbia potuto raffigurare con grande maestria, nello specchio convesso, il riflesso della stanza con la figura della fanciulla di spalle. La caratteristica dello specchio convesso è infatti quella di dare una più ampia visuale deformando però le immagini in corrispondenza dei bordi della cornice. Così Tiziano, in questo dipinto, gareggia con la scultura fornendo su un unico piano bidimensionale due diversi punti di vista, ponendo anche le basi per il virtuosismo ottico ripreso poi dal Parmigianino.

Il volto del ritratto I due personaggi ritratti sono stati variamente identificati: alcuni hanno suggerito che potesse trattarsi di Alfonso d’Este e della sua amante, altri pensano che si tratti di un autoritratto giovanile di Tiziano con la sua amata, altri ancora di un dipinto che esalti la bellezza petrarchesca delle donne veneziane e le loro virtù, altri invece ritengono che si tratti più semplicemente di un ritratto ideale o una personificazione della Pittura. Come da tradizione degli eventi promossi e organizzati da Eni a Milano, la mostra curata da Valeria Merlini e Daniela Storti, intende valorizzare il dipinto in senso monografico, fornendo al visitatore uno spettro variegato di punti di vista che servano ad arricchire la percezione della cultura che lo produsse e il fascino del suo autore, grazie anche all’ausilio dei saggi scientifici presenti nel catalogo edito da Skira e al confronto con storici dell’arte ed esperti, presenti in sala per rispondere alle domande e alle curiosità del pubblico.

L'attenzione per l'allestimento Anche quest’anno una particolare attenzione è stata rivolta all’allestimento. L’opera, come avviene ormai abitualmente, verrà posta in una teca di cristallo progettata dal Laboratorio museale Goppion, al fine di garantire la perfetta conservazione del dipinto e di permettere al pubblico di poterlo osservare a distanza ravvicinata. Elisabetta Greci ha realizzato un allestimento di grande suggestione, prendendo spunto da alcuni elementi di fascino dell’opera: la sensualità della fanciulla, il magistrale gioco di specchi, di luci e riflessi, la forte presenza materica dei tessuti, la morbidezza degli incarnati e dei capelli. L’allestimento vuole pertanto rievocare l’intimità dell’ambiente dove la donna viene raffigurata: le grandi pareti di candida tela tessuta a telaio, la tela di canapa e di lino che ricorda il profumo di lavanda, forse proprio quello racchiuso nell’ampolla in mano alla jeune fille; quinte "disegnate" da rammendi sottili e poco evidenti, che riconducono all’attenzione e alla cura tipiche di un’arte, quella tessile, tutta femminile.

Il candore del tessuto è esaltato dal colore scuro del pavimento di legno antico oleato, disegnato a intarsi, che si ispira ai pavimenti dei palazzi veneziani ricreando nell’immaginario del pubblico un luogo appartato dal resto del mondo, raccolto, lieve e rigoroso al contempo, che, in un’atmosfera di ovattata sospensione, possa accompagnare il visitatore ad ammirare la splendida Donna allo Specchio di Tiziano.

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