Doping, la squadra appieda Ballan: «Nessuna accusa ma serve chiarezza»

La Bmc Racing ha deciso: Mauro Santambrogio e il trevigiano Alessandro Ballan sono stati sospesi in seguito al loro coinvolgimento nell’inchiesta doping della Procura di Mantova che riguarda la Lampre, squadra in cui hanno militato fino al 2009. La sospensione, per misura cautelare, avrà ripercussione immediata su Ballan che sarà dunque costretto a saltare la Parigi-Roubaix di domani, «classica» nella quale il ciclista azzurro, campione del mondo 2008, si è classificato per due volte terzo: una questione spinosa che rischia di rovinare quella che doveva essere la stagione del rilancio per il 30enne di Castelfranco Veneto.
«È venuta alla nostra attenzione che due nostri corridori, Alessandro Ballan e Mauro Santambrogio, sono oggetto di un’inchiesta da parte delle autorità italiane derivato dagli episodi avvenuti più di due anni fa» spiega in un comunicato il presidente della BMC Racing, attuale squadra di Ballan e Santambrogio, Jim Ochowicz. «La Bmc Racing Team e i suoi membri non era a conoscenza di questa inchiesta fino a pochi giorni orsono, la nostra speranza è di ottenere più informazioni sui procedimenti. Comunque abbiamo già preso la decisione di sospendere i due dall’attività, in linea con la politica della Bmc Racing Team e del Codice di comportamento della Uci». Nessuna accusa, dunque, soltanto un atto dovuto: «la sospensione - ha precisato il numero uno del team a stelle strisce - non deve essere visto come una predeterminazione di colpevolezza». Però, «entrambi dovranno affrontare personalmente le incriminazioni».
Nell’inchiesta avviata dalla procura mantovana al momento sono indagate per frode sportiva 35 persone e tra queste ci sarebbe anche il nome di Ballan, campione del mondo nel 2008. Nell’elenco figurerebbero oltre corridori, tecnici e dirigenti di alcune squadre. La figura centrale sarebbe quella di Guido Nigrelli, farmacista residente a Mariana Mantovana, negli anni scorsi già indagato due volte per doping. Da parte sua la Lampre si è detta innocente pur ammettendo che alcuni componenti del loro team sono indagati.


Intanto, il Tribunale d’arbitrato sportivo (Tas) di Losanna ha fissato per il 17 giugno l’udienza di Davide Rebellin, che ha presentato ricorso dopo le sanzioni rimediate per la positività alle Olimpiadi di Pechino 2008. Il corridore italiano, positivo al Cera, è stato squalificato per 2 anni e ha dovuto restituire la medaglia d’argento vinta nella prova in linea.

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