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Il Dottore fenomeno che non cura mai la pole

Rossi è maestro della tattica, ha un controllo totale della moto, non sente la pressione, ma da sempre non s’impegna nel giro veloce

Il Dottore fenomeno che non cura mai la pole

Nanni Scaglia

da Losail

È il pilota più forte del motociclismo moderno, secondo solo a Giacomo Agostini per numero di successi nella MotoGp. Tamponato da Toni Elias nel Gp inaugurale di Jerez (concluderà 14º), Valentino Rossi è tornato alla vittoria in Qatar. Non ha praticamente punti deboli e l'inizio di stagione difficile sembra avergli dato ancora più stimoli. Scopriamo nel dettaglio le sue caratteristiche.
Giro veloce. È forse l'unico punto debole, si fa per dire naturalmente, di Rossi, che non è mai stato uno specialista del cosiddetto giro «a vita persa» con le gomme morbide da tempo. Nella sua carriera, Valentino ha conquistato 40 pole position, delle quali solo 5 in 500/MotoGp. Partire davanti a tutti è sicuramente gratificante per il pilota, ma nel motociclismo non così fondamentale per vincere la gara: ecco perché il fenomeno della Yamaha trascura un po' questo aspetto. Se la pole diventasse importante per salire sul gradino più alto del podio, si può stare certi che Valentino diventerebbe velocissimo anche nel giro secco.
Preparazione della gara. Rossi ha sempre lavorato in prova esclusivamente in funzione della gara, fin dai tempi della 125. Non a caso, il venerdì e il sabato Valentino è il pilota con il passo più regolare, preoccupato esclusivamente, e giustamente, di trovare la corretta messa a punto della moto sulla distanza.
Partenza. In fase di partenza incide in maniera determinante il dispositivo di gestione elettronico del motore. Fino all'anno scorso, abbiamo spesso visto Valentino un po' in difficoltà al via, tanto da essere costretto a grandi rimonte. Quest'anno, però, la Yamaha è più efficace e in entrambi i Gp del 2006 Rossi è scattato benissimo allo spegnersi del semaforo. Non è comunque il suo punto forte.
Tattica di gara. Qui Rossi non ha rivali, lucido dal primo all'ultimo giro, mai in affanno, con la situazione sempre sotto controllo. Valentino è unico nel capire come sta andando la gara ed è in grado di adattare immediatamente la strategia a qualsiasi circostanza.
Pressione. Da quando ha iniziato a correre, il campione della Yamaha è sottoposto a una pressione pazzesca, che però riesce a reggere senza alcuna difficoltà.
Ultimi giri. Per vincere una gara nella MotoGp è fondamentale avere un buon controllo quando le gomme sono finite e la moto scivola da tutte le parti. Anche in questo frangente, Rossi è il più bravo tanto che negli ultimi tre anni solo Gibernau è riuscito a batterlo in un paio di circostanze in un arrivo in volata.
Moto. Durante l'inverno la Yamaha sembrava essere diventata il punto di riferimento della MotoGp, ma a Jerez sono emersi problemi di «chattering», la vibrazione della ruota anteriore alla massima inclinazione.

Senza chattering la M1 «ha un grande potenziale» per usare le parole di Valentino.

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