Milano - Stregati dalla droga già a 11 anni. Il primo step di una marcia verso la dipendenza che parte dalla cannabis, esplora le anfetamine e arriva a eroina e cocaina. E che nasconde la paura di non farcela. A Milano il consumo di stupefacenti è legato più che mai all’incertezza sociale ed economica: la precarietà lavorativa è risultata essere l’elemento di maggior disagio nella popolazione giovanile che vive all’ombra della Madonnina. A delineare questo quadro è la ricerca "Giovani, uso di sostanze, precarietà e genere", commissionata dalla Provincia di Milano alla cooperativa Lotta contro l’emarginazione.
Ansia da prestazione Fra i risultati delle interviste, che hanno coinvolto 509 giovani (di cui 8 su 10 tra i 14 e i 34 anni) a Milano, Roma, Firenze, Napoli e Genova, spiccano la precocità del primo appuntamento con la droga (a 11-13 anni in un caso su 5), i luoghi e i tempi del consumo (a casa, prima di andare a scuola o al lavoro in più di due casi su 5) e i motivi che spingono allo sballo: stress, ansia da prestazione, pressioni troppo pesanti da sopportare. E soprattutto a Milano le prospettive poco chiare, la fatica di scegliere che direzione dare alla propria vita. Secondo l’indagine nazionale sui giovani e la droga, la metropoli lombarda offre molte più offerte lavorative rispetto a quelle delle altre città, offerte che risultano però essere particolarmente elastiche, precarie e occasionali: ne deriva che i ragazzi milanesi avvertono maggiori difficoltà a investire su un futuro certo. Nelle altre 4 città, al contrario, i contesti risultano essere più familiari, con una percezione di maggiore protezione da parte delle famiglie.
Città europea In sintesi, mentre le altre città rappresentano un modello mediterraneo, Milano rappresenta un modello più europeo. E internazionale è anche il primato: in città il consumo e l’offerta di cocaina sono i più alti anche rispetto a quelli di Londra e Lugano, come varie ricerche hanno dimostrato in passato. Se la cocaina imbianca Milano, la ragione è legata principalmente alla ricchezza economica della città, che attira così il mercato dello spaccio.
Donne In quanto metropoli con la sua visione di modernità, rispetto al consumo di droghe legato all’universo femminile Milano rappresenta un luogo di maggiore autonomia. Questa autonomia significa anche una maggiore possibilità di accesso ai consumi da parte delle ragazze, che usano le sostanze stupefacenti in maniera autonoma rispetto alla coppia. Le donne della metropoli infatti sono sì più indipendenti ed emancipate dal partner, ma sono anche più tentate dalle scorciatoie della vita.
"Lavorare sulle cause" "Dalla ricerca - afferma presentando i dati Cristina Stancari, assessore alle Politiche giovanili della Provincia di Milano - emerge infine che il consumo di sostanze stupefacenti non è più solo sintomo di disagio, bensì è connesso direttamente allo stile di vita, inteso come segnale di modernità".
Secondo l’assessore, quindi, non è più importante individuare solo la cura, ma diventa fondamentale lavorare sulle cause e sulle precondizioni. "Serve un nuovo patto che coinvolga Enti locali, Enti specialistici e tutto il territorio, comprese le associazioni e le organizzazioni di gestori" è l’appello di Stancari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.