Un problema: la droga. Una soluzione: l'obiettivo.
Sono questi i termini al centro del dibattito della 5ª Conferenza Nazionale sulle politiche antidroga che, dopo tre giorni, si conclude oggi a Trieste. La manifestazione, organizzata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento per le politiche antidroga, ha visto collaborare 1.200 esperti del settore e delle istituzioni - forze dell'ordine, medici, enti pubblici e privati -, diversi per competenze, ma uniti nella lotta al narcotraffico. «Lavorare sinergicamente, formare una rete ideale - secondo Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla Droga - è l'unica via per affrontare una realtà grave, la droga, ma che si deve vincere».
E per farlo le strade da seguire sono di due tipi.
La prima è rivolta alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti, attraverso l'intensificazione di misure di controllo volte a contrastare ogni forma criminale legata allo spaccio e al consumo di droghe. Monitoraggio, sequestri, arresti e pene per tutti i soggetti coinvolti da condurre con il massimo rigore. La linea vuole essere dura, non accetta compromessi. E intende dare particolare attenzione allo spaccio di stupefacenti attraverso Internet (negli ultimi sei mesi è stato registrato un aumento del 40 per cento di accesso a siti che offrono droghe), al fenomeno, definito «esibizionismo stupefacente», che vede diffondere scatti e filmati mentre si assumono sostanze stupefacenti sui vari social network, e all'allarmante abbassamento dell'età dei consumatori (10-12 anni).
La seconda strategia riguarda, invece, l'aiuto, la cura e la reintegrazione nella società e nell'ambito lavorativo di ex-tossicodipendenti. In questa direzione sono stati proposti progetti e terapie di volontariato sociale, la creazione di agenzie di consultazione rivolte a soggetti svantaggiati per la promozione e attuazione di inserimenti lavorativi, agevolazioni fiscali per le imprese che assumono ex tossicodipendenti.
A completare il percorso è stata segnalata, e già approvata, la necessità di aumentare servizio di informazione e prevenzione: nelle scuole, nelle parrocchie, mediante servizi telefonici e siti on-line.
Oggi si chiude la fase di discussione della manifestazione e da oggi si comincia a metterne in pratica i progetti.
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