Droga, i consiglieri fanno il test An si defila: «È una buffonata»

La Ferretto porta i kit in Regione Alboni: «Positivo anche chi usa il Tavor la sera»

Ma perché non lo fate voi politici il test antidroga? ha chiesto un telespettatore mentre si discuteva di kit anticocaina, antianfetamina, antimarijuana, anti fuori di testa. Silvia Ferretto, battitrice libera di An, non se lo è fatto ripetere due volte. E si è presentata alla seduta del consiglio regionale carica di test, gentilmente offerti a chi volesse sottoporsi all’esame. «È come leccare un chupa chups» spiega allegra agli onorevoli colleghi disponibili a mettersi alla prova. Non molti, a dire la verità, in tutto sette, più o meno equamente divisi tra Forza Italia, Lega, Udc. Nessun colpo di scena: i sette volontari sono “puliti”. Grande assente proprio Alleanza nazionale, che ha contestato l’iniziativa e si è dissociata dalla Ferretto («non è neanche del gruppo di An, ma del misto» parole del capogruppo, Roberto Alboni). Piergianni Prosperini, assessore allo Sport e ai giovani, è andato oltre, proponendo l’esame psichiatrico a tutti gli aspiranti consiglieri. Poi l’ufficio di presidenza ha bocciato la proposta di sospendere la seduta per consentire ai consiglieri di sottoporsi all’esame. E in molti hanno tirato un sospiro di sollievo.
«È più grave farsi una canna o essere matti?» la provocatoria domanda di Prosperini davanti all’aula in cui si sottoponevano al test Silvia Ferretto, gli azzurri Massimo Buscemi (assessore) e Carlo Saffioti (consigliere e psichiatra), il capogruppo dell’Udc, Gianmarco Quadrini, Sveva Dalmasso (Per la Lombardia) e i leghisti Daniele Belotti e Luciana Ruffinelli. Un minuto dopo, Ferretto e Prosperini battibeccavano ad alta voce nei corridoi. «Come ha detto Fini, An non ha bisogno di gente come Prosperini. Questo test è lo stesso che Prosperini aveva proposto in tutte le scuole» contrattacca la Ferretto. Prosperini, che è medico, giura che il test «non vale un c..., ha una percentuale di errore altissima, è una buffonata che ha messo in difficoltà i consiglieri». Paura di risultare positivi all’antidoping? Alboni difende i colleghi che si sono tenuti ben lontani dall’aggeggio: «Se qualcuno prende il Tavor per addormentarsi, risulta positivo. La droga è un grave problema sociale, per questo il test non mi sembra una cosa seria».
Il bugiardino spiega che è uno screening per la determinazione di anfetamina, metamfetamina, cocaina, oppiacei, fenciclidina. Bisogna mettere in bocca una spugnetta e tenerla sulla lingua per tre minuti, quindi attendere il risultato. Non preciso ma indicativo, dicono le istruzioni.

«Non mi sono mai fatto una canna, ho troppa paura e poi ho avuto un’educazione rigidissima» giura l’assessore Raffaele Cattaneo, che si sottrae al test solo perché «mi hanno detto che non funziona». La controproposta arriva da Alboni: portare il test in infermeria, come già avvenuto alla Camera. Ma nemmeno lui la trova una grande idea: «Lì non si è presentato nessuno...».

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