La sinistra e le autostrade lombarde: sintesi del «non decidere mai», del «rinviare sine die». Virgolettati di chi denuncia «la tattica populista e demagogica» che per «la comunità» si traduce in «grave danni», «spreco di intelligenza, di sapere e di progettualità».
Accusa che non viene però dalla Casa delle Libertà, dai soliti due Bruno Dapei and Giovanni De Nicola, bensì da sinistra: infatti, a sottoscrivere quelle settanta e più righe che, oggi, appaiono su il Riformista è Andrea Margheri. Sì, lui, il presidente dei Ds milanesi. Sorpresa mica male, che rischia di innervosire ulteriormente il presidente della Provincia Filippo Penati. Già, lui, Penati non vuole sentire parlare di BreBeMi: quel nastro dasfalto vitale per i pendolari dellA4 è considerato di troppo, inutile per linquilino di Palazzo Isimbardi. Ma, fortuna dei pendolari, Margheri non la pensa allo stesso modo di Penati: «BreBeMi fortemente osteggiata da alcuni esponenti della sinistra è parte essenziale di un futuro sistema con Pedemontana e Tem». Come dire: senza BreBeMi si paga «una secca perdita di competitività, già più volte documentata» come quotidianamente è testimoniata «dagli utenti, automobilisti e camionisti linsicurezza e linefficienza». Messaggio chiaro, inequivocabile: lopera «appare oggettivamente indispensabile» altrimenti continua la fase «di emergenza del Nord-Italia, che non riesce a fare sistema». Penati avvisato, nella speranza - continua il presidente Ds milanese - che delle infrastrutture «si continui a discutere» sapendo che «non si discute soltanto di urbanistica, viabilità e programmazione».
Alternativa al «localismo miope ed inerte» che «non ha proprio più niente di riformista e di sinistra» ma è solo «un travisamento e un offuscamento dellinteresse collettivo». La replica di Penati? Non cè. Quando si è prigionieri della sinistra più radicale è difficile, davvero impossibile, poter rispondere.
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