LExpo 2015 mette daccordo Letizia Moratti, il governo, gli industriali e il centrosinistra lombardo. Una specie di miracolo o più prosaicamente una lobby di pragmatismo trasversale per rimettere Milano al centro della scena internazionale e far ripartire il circolo virtuoso di investimenti e infrastrutture. Il sostegno dellUnione non è a costo zero, perché i consiglieri del centrosinistra a Palazzo Marino chiedono subito di istituire una commissione consiliare che caldeggi la candidatura milanese. E soprattutto chiedono di presiederla. «Un modo per affermare il carattere bipartisan delliniziativa» spiega la capogruppo dellUlivo, Marilena Adamo. Da Bruno Ferrante a Basilio Rizzo, in uninsolita unità dintenti, lUnione vuole anche la nascita di un comitato strategico che coinvolga Comune, Provincia e mondo economico.
Il sì degli industriali è già arrivato. «Sono entusiasta della candidatura che Letizia Moratti ha riportato dalla Cina e mi metto a disposizione» dice la presidente di Assolombarda, Diana Bracco, ultima iscritta al club Milano 2015. Nella stessa sala dellhotel Principe di Savoia il segretario regionale dei Ds, Luciano Pizzetti, condivide i toni: «Il nostro sostegno va oltre ogni ragionevole dubbio. Un no sarebbe una sconfitta dellintero centrosinistra. Prodi si è esposto e adesso la sua parola deve tramutarsi in fatto».
Il progetto milanese sarà presentato al governo entro il 15 ottobre. Le concorrenti italiane sono Torino e Napoli e Palazzo Chigi avrà tempo fino al 3 novembre per formalizzare la candidatura ufficiale che lancerà Milano nella gara internazionale con avversarie come la turca Smirne e la canadese Toronto. Il Bureau dellExpo emetterà la sentenza nel febbraio 2008 e in questi anni ci sarà da lavorare per battere la concorrenza.
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