Ducati dà il via alla gara per dire addio alla Borsa

Bonomi lancia Opa da 390 milioni. Il titolo balza del 20%. Nell’elenco dei possibili delisting Piaggio, Aicon, Aeffe, Mariella Burani e Seat

da Milano

Ducati ha aperto le danze del delisting da Piazza Affari. La mossa di Andrea Bonomi, presidente di Investindustrial, azionista di maggioranza della casa motociclistica campione del mondo, potrebbe essere presto seguita da altri: Sirti (tlc) e Polynt (chimica) sono in pole position. «Nell’ultimo periodo - osserva Giulio Baresani Varini, direttore investimenti di Banca Mb - le quotazioni in Borsa sono scese parecchio e, a questo punto, molte società avrebbero interesse a ritirare le azioni». All’indiscrezione del Sole 24 ore sull’intenzione di Bonomi di lanciare un’Opa su Ducati è seguita la sospensione del titolo. Una volta riammesse, le azioni di Borgo Panigale si sono impennate del 20% a 1,67 euro, a un soffio dal prezzo dell’Opa totalitaria annunciata nel pomeriggio (sul piatto sono stati messi 1,7 euro, per un controvalore di 390 milioni) dai fondi azionisti Investindustrial e Bs Investimenti. In meno di un’ora di contrattazione è stato scambiato circa il 5% del capitale.
Delle voci sull’Opa, poi confermate, ha beneficiato il concorrente Piaggio, insieme alla holding a monte Immsi; il rialzo è stato dell’8 per cento. E proprio il gruppo Piaggio (in un anno il titolo è scivolato del 39,50%, mentre la performance a un mese è positiva del 23,34%) avrebbe tutte le caratteristiche (l’azionista Roberto Colaninno ha in portafoglio il 56%) per seguire la strada di Ducati. Ipotesi che, però, «non è assolutamente allo studio». Tornando a Ducati, il prezzo dell’offerta fissato incorpora un premio del 23% circa rispetto al prezzo ufficiale di lunedì e un premio del 35% sulla media ponderata dell’ultimo mese, che scende al 29% rispetto agli ultimi tre mesi. «L’offerta - si legge in una nota - è finalizzata all’acquisizione dell’intero capitale sociale di Ducati e ha per oggetto 229.905.841 azioni ordinarie, ovvero il 70% più un’azione del capitale sociale». Per le società che controllano la casa motociclistica bolognese (Investindustrial, Sgr Bs Investimenti e il fondo pensione degli ospedali dell’Ontario), il cui rilancio è stato affidato a Gabriele Del Torchio, si prospettano guadagni preziosi. «L’Opa - aggiunge la nota - punta al consolidamento della partecipazione dei tre soci in Ducati, con l’obiettivo primario di toglierla dal listino di Piazza Affari, per assicurare alla casa bolognese un azionariato di riferimento stabile e coeso». L’offerta sarà finanziata attraverso linee di credito bancarie e finanziarie, nonché tramite fondi propri messi a disposizione dagli offerenti. Il 50% delle risorse sarà a carico degli stessi fondi, mentre Intesa Sanpaolo finanzierà la parte residua. Sirti e Polynt a parte, ed escludendo Piaggio, altre società potrebbero pensare a un delisting in attesa di tempi migliori.

Tra queste, per esempio, Aicon (yacht di lusso), Aeffe e Mariella Burani (moda), Guala Clousures (chiusure per bevande alcoliche). «Oltre a ipotesi del genere - commenta Baresani Varini - vedo un aumento dei buy-back oppure un peso sempre maggiore nelle società da parte dell’azionista di riferimento».

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