Due casi di Tbc in classe La Asl: «Il contagio non arriva dai clochard» Proseguono le verifiche

I senzatetto che stazionano nelle vicinanze della scuola Leonardo Da Vinci di Milano, dove due bimbi sono stati trovati positivi alla tubercolosi, «non sono infettanti»: lo spiega la Asl di Milano, che sta verificando da giorni le possibili fonti di contagio.
Dopo una prima segnalazione su un bambino malato, negli ultimi giorni di gennaio, la Asl aveva avviato un’indagine a tappeto che ha consentito di trovare un secondo caso di bimbo infetto, che aveva frequentato la scuola l’anno precedente. Era però stato escluso che il contagio fosse avvenuto tra un bimbo e l’altro. Successivamente, l’azienda sanitaria ha sottoposto al test di Mantoux (che serve appunto per scoprire l’eventuale infezione) dodici senzatetto che vivono nei giardinetti adiacenti alla scuola.
«Le analisi hanno dato esito negativo, e si esclude quindi la loro contagiosità e il timore che possano trasmettere la malattia - spiegano gli esperti del dipartimento di igiene - Solo uno degli indigenti è risultato affetto da Tbc, ma in una forma non trasmissibile». Intanto i controlli vanno avanti, e la prossima settimana i funzionari del Servizio di igiene pubblica della Asl di Milano incontreranno i genitori presso la scuola elementareGli accertamenti hanno riguardato anche i familiari dei bambini, i maestri, gli impiegati dell’istituto scolastico e i bidelli. In tutto sono stati effettuati un migliaio di controlli, un numero piuttosto elevato se si considera che nel 2009 le verifiche in tutta la città sono state 4.200.


L’allarme tubercolosi non cessa e a Milano si contano ancora 400 casi all’anno, non solo stranieri. Sono tuttavia gli immigrati quelli più colpiti da tisi: la malattia infatti è ancora molto diffusa in tanti paesi dell’Africa e dell’Asia. E per ogni milanese malato ci sono due immigrati.

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