Colpo su colpo. Ventiquattrore prima Berlusconi assicura, in diretta tv su Telelombardia, che in Lombardia non si tornerà al voto perché la candidatura del governatore è «solo di bandiera». E Roberto Formigoni - 24 ore dopo - replica senza indugio: «La firma sotto quella candidatura è mia, ne sono il padrone e come tale la utilizzerò nella direzione che ho detto, valutando coi cittadini cosa sarà meglio fare dopo il voto». «Così come allinizio non era convinto neppure della mia candidatura - aggiunge Formigoni - così Berlusconi si convincerà adesso che sarà meglio valutare dopo il voto che fare sulla mia persona. Del resto, esiste una legge ragionevole che me lo consente. I veti dei partiti? Secondo me vengono prima gli interessi dei cittadini di quelli dei partiti politici».
Se Berlusconi decidesse di fare il presidente della Repubblica, assicura Formigoni, «lo appoggerei», e spiega che «ci sono solo due ministeri più importanti della presidenza della Regione: quello degli Esteri e il ministero degli Interni. Io sono pronto». Se alle urne finisse pari, «ragioniamo sulla grosse koalition - afferma - non dobbiamo escluderla».
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