(...) Così si è presentata ieri sera il sindaco Letizia Moratti negli studi di La7 per il faccia a faccia con il collega torinese Sergio Chiamparino. «I dati dicono che i reati sono in calo? Forse è vero - ha replicato secca a Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni, conduttori di Otto e mezzo -, ma io solo ieri ho parlato con ragazze che hanno paura perfino di denunciare violenze sessuali».
Avanti con la manifestazione allora. A cui proprio ieri sono arrivati la benedizione di un ministro del governo Prodi (Emma Bonino: «Milano fa una marcia: tutte le manifestazioni non violente sono forma e espressione di democrazia. Nulla in contrario purché siano pacifiche»), il rifiuto un po sdegnato di Sergio «il rosso» Cofferati, lannuncio di una contromanifestazione promossa dai comitati milanesi. Con le adesioni che, dopo un solo giorno dallapertura del sito internet (www.26marzo2007.com), hanno già superato quota cento. Fra le più recenti quelle di Compagnia delle Opere e Confesercenti che, con una nota del presidente Mauro Toffetti, parla di «una sacrosanta esigenza espressa da tutte le piccole e medie imprese milanesi e da tutti i cittadini operosi di poter condurre le proprie attività e vivere in condizioni di sicurezza e tranquillità». Concetti condivisi dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che annuncia la partecipazione al corteo («Non è contro il governo, è aperto a tutti ed è sui temi della sicurezza e della criminalità che sono un prerequisito per la democrazia e la vivibilità»). Via libera anche dalla Lega con Matteo Salvini che replica a Ignazio La Russa («Stucchevoli le polemiche di alcune parti politiche come An. Su un tema come la sicurezza è infantile polemizzare su bandiere nel corteo o presenze politiche sul palco. Noi saremo in piazza con il sindaco con migliaia di nostri simpatizzanti, contiamo che An faccia altrettanto»). Acida, invece, la replica di Cofferati per nulla convinto della necessità di una battaglia bipartisan dei Comuni. «Non accetterò linvito di Letizia Moratti - manda a dire il sindaco di Bologna - Andrò invece allincontro con il ministro dellInterno chiesto dallAnci. Credo sia la strada giusta, un confronto tra governo e le istituzioni e le associazioni di rappresentanza collettiva. Non considero né utile né corretto un rapporto diretto che sostituisca quello tra associazioni ed esecutivo, ancor più accompagnato da iniziative di stampo populista».
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