Il Duomo in alta definizione

Addio vecchia pellicola da film. La «pizza» è rimasta un simbolo romantico ed evocativo, ma la valanga digitale che ha travolto le riprese amatoriali sta iniziando a muovere i primi passi anche nelle sale cinematografiche. Il centro di questa avanguardia tecnologica è sotto le navate del Duomo di Milano. Il transetto è invaso da cavi, bracci meccanici e cineprese. Tutta la zona centrale è illuminata da giganteschi palloni luminosi gonfiati con l’elio che fluttuano fra le vetrate decorate. Un connubio fra passato e futuro che si celebrerà fino a sabato prossimo nel cuore della cattedrale gotica.
«Il duomo in 4k» è il nome di questa iniziativa che, per la prima volta in Europa, realizzerà un documentario con il sistema digitale 4K. 8,8 milioni di pixel è la definizione da record di questa telecamera, mai raggiunta prima da nessun altro apparecchio. Una risoluzione, dicono gli addetti ai lavori, che permette di avere una visione paragonabile a quella dell’occhio umano. Con tutte le conseguenze del caso.
«La cinematografia digitale può essere paragonata a un Beautiful Caos per l'enorme difficoltà che essa propone al realizzatore, al tecnico e allo scienziato nel gestire le metodologie relative alla produzione, distribuzione e fruizione - dice l'ingegner Angelo D’Alessio, direttore sezioni internazionali della Society of motion picture and television engineers -. Siamo di fronte a un gigantesco puzzle composto da milioni di tessere che scorrono a 24 fotogrammi al secondo. Il 4K apre nuove possibilità di immersione dello spettatore in un mondo visuale in grado di emozionarlo. E poi le applicazioni nell’ambito della conservazione e del restauro diventeranno sempre più concrete».
Le immagini girate con questi sistemi di ripresa consentiranno allo spettatore di entrare dentro la scena, diventando parte di un paesaggio virtuale talmente vero da sembrare reale. Dietro l’obiettivo di questa avveniristica cinepresa il regista Rubino Rubini, noto documentarista e direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano.
Si realizza così il sogno di una visione avvolgente, che abbraccia l’occhio dello spettatore proiettandolo nel mondo di celluloide. Questa anteprima europea nasce dalla collaborazione fra la Sede Lombardia della Fondazione centro sperimentale, la Veneranda fabbrica del Duomo di Milano e il Pigidiale Cinema Consortium of Japan, l’organizzazione che ha messo a disposizione tutti gli strumenti di ripresa e le nozioni fondamentali per rendere realizzabile un progetto così ambizioso e sofisticato.
La troupe, composta da una trentina di persone, realizzerà le riprese digitali a cui seguiranno le fasi di acquisizione e montaggio del lavoro che verrà distribuito sul circuito internazionale in fibra ottica «CineGrid». Ma il «Duomo in 4k» sarà testimonial di questa innovazione tecnologica in giro per il mondo. Il viaggio del filmato continuerà attraverso proiezioni e rassegne, fra cui il Festival di Venezia e al Milano doc festival che si terrà questo settembre.

Ma quando potremo anche noi godere di questa visione stereoscopica del cinema?
L’esperimento realizzato nel Duomo di Milano è un anteprima assoluta. La prima videocamera professionale a 4K uscirà dai negozi non prima della seconda metà del 2008. Per essere «abbracciati», nel salotto di casa, da un film con George Clooney bisogna avere ancora un po’ di pazienza.

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