da Milano
Qual è stato limpatto di questa crisi sulla grande distribuzione?
«Devo dire - risponde Francesco Pugliese, direttore generale del gruppo Conad, la più grande organizzazione cooperativa italiana di imprenditori indipendenti, con 3mila punti - che noi, in questo contesto, rappresentiamo unanomalia. Infatti, proprio per questo periodo avevamo programmato una delle campagne promozionali più importanti dellanno, in termini di prezzi e di convenienza. Quindi, nelle due ultime settimane, abbiamo avuto dei riscontri positivi».
Al di là della coincidenza, la situazione resta preoccupante...
«Il crollo generale dei consumi preoccupa. La crisi finanziaria si è aggiunta a una situazione già allarmante per le famiglie. Cè paura per i risparmi. La tendenza è quella di spostare a tempi migliori lacquisto dei beni durevoli. Inoltre, cè più attenzione verso le promozioni. I periodi dellanno in cui si propongono sconti hanno ora un successo ancora maggiore. Le famiglie ne approfittano per far quadrare i conti. Vanno forte, per esempio, le marche del distributore: costano in media il 25-30% in meno».
I generi più colpiti dalla crisi?
«Visti i cali delle materie prime di questi giorni, mi aspetto ora listini in discesa dalle aziende di produzione. Ma ritengo che il problema degli italiani non è dato dai generi alimentari, che valgono il 24% dei consumi. A pesare sono i rincari della benzina e delle bollette di luce e gas».
A proposito di benzina, il gruppo Conad è proprietario di alcune stazioni di servizio...
«Sì, su trenta licenze richieste, siamo riusciti ad aprire solo cinque punti. In questi distributori vendiamo in media la benzina a un prezzo di 8 centesimi più basso rispetto al prezzo più favorevole sul mercato».
Le vostre pompe di benzina sono state prese dassalto in questi giorni?
«Mediamente, in Italia, una pompa di carburante vende 1,5 milioni di litri. La proiezione, nelle nostre cinque stazioni, è di 8 milioni di litri per ciascuna. In questo contesto, però, le vendite di benzina sono complessivamente calate del 15 per cento. È un segnale, da non sottovalutare, di un cambiamento di abitudini che si sta facendo strada».
Parliamo di pagamenti a rate. Problemi?
«Non siamo arrivati a veri incidenti di percorso. Ma il fenomeno che più ci preoccupa ora è il taccheggio. Un tempo protagonisti erano soprattutto ragazzini o disadattati».
E adesso?
«Purtroppo il fenomeno riguarda molti pensionati, tutte persone che fanno molta tenerezza e che adottano stratagemmi, per cercare di risparmiare, come alzare con il dito la bilancia mentre viene pesata la frutta o la verdura. È un brutto segnale: la situazione sta diventando difficile per le famiglie italiane».
A proposito di risparmio, i discount staranno approfittando delloccasione...
«Stanno crescendo, insieme alle loro marche e ai primi prezzi».
Come chiuderete il 2008?
«Con risultati positivi come vendite, superiori al 2007. Il problema riguarda i margini, in riduzione del 2%: a fronte di uninflazione allacquisto del 6%, al consumo è stato riversato solo il 4%».
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