E adesso l’islam imbavaglia il Papa

L’Islam vuol zittire il Papa. Non accetta che il capo della maggioranza dei cristiani parli della sua comunità perseguitata. Perché Benedetto XVI si è indignato per l’attentato contro i cristiani ad Alessandria d’Egitto: «Questo vile gesto di morte, come quello di mettere bombe ora anche vicino alle case dei cristiani in Irak per costringerli ad andarsene, offende Dio e l’umanità intera, che proprio ieri ha pregato per la pace e ha iniziato con speranza un nuovo anno», ha detto il Pontefice durante l’Angelus domenicale. Una condanna che però non è piaciuta ad Ahmed al-Tayyeb, il grande Imam di Al-Azhar, al Cairo che ha criticato l’appello di papa Benedetto XVI, definendolo «un’ingerenza inaccettabile» negli affari interni egiziani. «Non sono d’accordo con il punto di vista del Papa, e domando perché non ha chiesto la protezione dei musulmani quando venivano uccisi in Irak?».
«Di fronte alle discriminazioni, agli abusi e alle intolleranze religiose, che colpiscono oggi in particolare i cristiani (...), le parole non bastano, occorre l’impegno concreto e costante dei responsabili delle nazioni», aveva dichiarato sabato scorso il Papa.
Pur criticando il santo Padre, Ahmed al-Tayyeb ha ribadito la sua condanna per l’attentato che ha provocato 21 morti nella notte dell’ultimo dell’anno in una chiesa copta di Alessandria. Sabato, aveva parlato di uno «atto atroce vietato dall’islam». Il responsabile sunnita ha anche annunciato l’istituzione di un comitato misto con la Chiesa copta per comprendere le ragioni delle tensioni tra le due comunità e tentare di risolverle. La prima riunione è in programma tra due settimane. A gettare acqua sul fuoco ci prova il portavoce della Santa Sede, padre Lombardi, intervenuto ieri sera sull’accusa di ingerenza rivolta dall’imam di al-Azhar. Padre Lombardi ha affermato che «il punto essenziale è la condanna che l’imam ha fatto dell’attentato.

Per quanto riguarda, invece, l’accusa di ingerenza relativa alla condanna dell’attentato contro la chiesa copta ad Alessandria che il Papa ha fatto all’Angelus, bisogna vedere che cosa ha inteso dire e che tipo di informazioni ha avuto».

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