Paola Fucilieri
da Milano
Impossibile inquadrarne la personalità relegandolo in maniera sbrigativa nella lista dei tipi «al di sopra di ogni sospetto». Ingiusto e impreciso, però, anche usare per lui termini come «teppista», «fanatico» e, tantomeno, «fannullone». Lunico arrestato dalla Polaria per la contestazione all'Inter inscenata nella notte fra sabato e domenica all'aeroporto di Malpensa, all'arrivo dei nerazzurri dalla trasferta di Ascoli e sfociata poi nell'aggressione del centrocampista Cristiano Zanetti (ferito, come due agenti), è in realtà un pacifico e sano giovanottone della provincia bergamasca; un 27enne tutto casa, fabbrica e squadra del cuore, lInter appunto. Incensurato, mai problemi con le forze dellordine, nemmeno mezzo divieto dingresso allo stadio, il nostro - che è nato e vive con i genitori a Villongo - fa parte del gruppo ultrà «Brianza alcolica». Da qui a creare eventuali associazioni tra tifo violento e passione per lalcol, però, ce ne corre.
Quel che è veramente accaduto quella notte ormai lo sanno tutti. O quasi. Il gruppo misto di tifosi ritrovatisi allaeroporto (non appartenenti a ununica frangia del tifo nerazzurro) aveva già deciso giovedì sera, in un bar di Milano - e indipendentemente dal risultato di Ascoli - di contestare la squadra al ritorno alla Malpensa. Mai, però, tra loro, si era parlato di «interventi», se non verbali. Parolacce, insulti, inviti ad andarsene a casa tutti quanti, quelli sì: che la tifoseria nerazzurra non ne possa più di vittorie risicate, partite perse è noto e comprensibile. Ma doveva finire qui.
Se non che al nostro ragazzone bergamasco tutto casa, fabbrica e squadra del cuore, quando vede Cristiano Zanetti entrare alla Malpensa bello, tonico e con il trolley al seguito, gli saltano i nervi. «Cristiano Zanetti è un giovane di talento su cui l'Inter è pronta a scommettere per il futuro» sta scritto nella scheda del centracampista sul sito interfans.org. «Sì, ma qui non cè neanche il presente» deve aver pensato loperaio bergamasco, come tutti a conoscenza del contratto già firmato con la Juve da Zanetti per il prossimo anno. Da lì ad andare incontro al giocatore e a sferrargli una testata è un attimo. «È un bravo ragazzo - diranno poi a Villongo -. Ma il calcio, si sa, a volte ti trasforma...».
Di trasformazioni vere e proprie, però, possono parlarne meglio i 15 poliziotti della Polaria presenti sul posto. Dopo la testata, due di loro hanno immediatamente preso da parte il bergamasco e - mentre i colleghi si sinceravano che quella di Zanetti non fosse più di una escoriazione sanguinante - senza mai ammanettarlo, ne prendono le generalità. Tutto accade in una manciata di secondi: tra spintoni, grida e botte, un gruppo di 15-20 ultrà aggredisce i poliziotti per far scappare il bergamasco. In quella bagarre, però, uno degli agenti, mentre i tifosi gli strappano dalle mani laggressore, si attacca al suo giubbotto, glielo sfila di dosso e se lo tiene, mentre laltro scappa. E dentro ci trova il suo cellulare.
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