E Ballardini sdrammatizzò: «Importante, ma non decisiva»

Strana la vita, il Chievo che fra poco sarà affrontato dalla Lazio è stata la squadra più nominata dai tifosi biancocelesti almeno nell’ultimo trimestre del 2009: da agosto a dicembre quella clivense è stata l’ultima formazione sconfitta dai romani e inevitabilmente ogni riferimento al trend negativo della squadra timonata da Davide Ballardini si soffermava puntualmente sul blitz del Bentegodi. La storia rispetto ad allora è mutata, gli scaligeri oggi vengono considerati la formazione rivelazione della serie A mentre i biancazzurri sono in piena bagarre retrocessione, che una cosa del genere era inimmaginabile alla fine di agosto.
«Non è una finale, ma certamente una delle tante partite importanti per noi da qui alla fine del campionato» esordisce Ballardini. Il tecnico biancoceleste non vuol sentire parlare di partita decisiva, ma avverte i giocatori: «per tirarci fuori da questa posizione di classifica servono grande serietà e volontà, i mezzi non bastano». «Loro - spiega il tecnico ravennate- è da un anno e mezzo a questa parte che sono tra le squadre che hanno fatto più punti. Anche quest’anno stanno confermando l’ottimo finale di campionato della scorsa stagione e hanno fatto grandi partite anche contro grandi squadre, vedi la vittoria con la Juve». Poi l’ex allenatore di Cagliari e Palermo cerca di analizzare l’annata balorda della sua squadra. «È antipatico ricordare cose passate» ha debuttato il Balla, che poi ha aggiunto: «Negli ultimi due anni la Lazio bene o male ha vinto un trofeo a stagione, e se adesso si trova in questa situazione è perché tante cose sono cambiate. Per un motivo o per l’altro tanti giocatori non ci sono più. Questi sono segnali che vanno analizzati. Ora è giusto trovare soluzioni che portano risultati migliori». E ancora: «La Lazio deve lottare con tutti i suoi giocatori per fare bene in campionato, e non è facile. Non devo giustificare nulla, dico solo che tante cose sono cambiate per un motivo o per un altro. Credo sia giusto sottolinearlo, i numeri sono chiari, ma le analisi vanno fatte più in profondità: 7, 8 undicesimi di quelli che quest’anno sono titolari, lo scorso anno non giocavano». E in più: «Nella scorsa stagione, non avendo l’Europa league, la Lazio ha fatto 18 punti. L’analisi ci dice che questa squadra ha giocato tante partite con molti giocatori diversi rispetto alla scorsa annata». Ballardini, che continua a invocare l’acquisto d’almeno d'un paio di giocatori (era partito che ne voleva cinque) ha anche confermato l’aspirazione dei biancocelesti. «Il campionato nostro è talmente difficile che bisogna pensare a far bene e a guadagnare punti in classifica. L’atteggiamento deve essere quello di affrontare partita per partita al massimo, poi vedremo». Giocherà fra i pali Muslera, davanti al quale agiranno Siviglia, Stendardo e Diakitè; poi, rafforzato il centrocampo (Baronio, Del Nero e Mauri) con gli assaltatori Lichsteiner e Kolarov, ci sarà spazio in attacco per la premiata ditta Zarate&Pandev. Curiosità di giornata: Lazio e Chievo sono due delle quattro squadre (le altre sono Livorno e Siena, ndr) che quest’anno hanno subito il maggior numero di gol in avvio di partita: dal primo al quindicesimo sono 6 le reti al passivo.
Infine il mercato, con la questione-Ledesma a un passo dalla svolta, almeno ad ascoltare il chiacchiericcio. Entro domani Inter e Lazio si incontrano per gettare le basi di un accordo: 8 milioni più la metà di Krhin.

E in casa Inter si pensa anche al futuro: Moratti vuole mettere le mani pure sul terzino serbo Kolarov, primo obiettivo in vista di giugno. Con Lotito si cerca un intesa, ma non sarà facile prendere il giocatore, sponsorizzato all’Inter da Stankovic. Sulla pista Kolarov ci sono anche il Bayern e il Liverpool.

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