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E in Borsa riparte il treno: ecco come salire

L'indice Ftse Mib del mercato azionario italiano, dopo avere rinnovato i nuovi massimi annui venerdì scorso a 16.902 punti, dal primo gennaio ha messo a segno un rialzo di oltre il 12 per cento. Un progresso a doppia cifra che potrebbe indurre a pensare che a breve possa scoccare l'ora di un po' di prese di beneficio, così da spingere chi non è riuscito a cavalcare l’onda positiva del 2012 ad attendere ancora prima di comprare un po’ di azioni. Ciononostante, per gli esperti di mercato, sebbene nel breve termine potrà esserci una lieve correzione, esiste un nutrito gruppo di titoli (soprattutto tra quelli non finanziari) che, se acquistati ora, nel lungo periodo potranno dare soddisfazione agli investitori. Gli analisti di Citi, in uno studio del primo marzo, consigliano l'acquisto (buy) di quei gruppi non soltanto dai «bilanci solidi» ma anche «ben gestiti» e con una consolidata presenza internazionale. È il caso di Campari, Prysmian, Autogrill, Saipem e Fiat Industrial.
Tra le motivazioni per cui gli esperti di Citi raccomandano «buy» sull'azienda che produce, tra l’altro, il Campari c'è «l'immenso potenziale dell'aperitivo in Europa», mentre la ex Pirelli Cavi piace perché «i benefici connessi all'integrazione di Draka potrebbero essere maggiori di quelli inizialmente indicati» e perché l'azienda rappresenta «una delle poche public company italiane senza azionisti di controllo». Autogrill è ben vista «per l'esposizione indiretta alla crescita del traffico nei mercati emergenti attraverso gli hub europei». Prysmian è inserita, inoltre, nella lista dei «consigli per gli acquisti» stilata dagli analisti di Intermonte, insieme con Stmicroelectronics, Pirelli, Luxottica e Diasorin.
«Con la stagione dei conti del quarto trimestre del 2011 che sta per raggiungere il culmine - fanno sapere dalla Sim milanese - confermiamo la nostra preferenza su alcuni gruppi di qualità e dalla presenza globale». Tra le azioni a minore capitalizzazione, gli esperti di Intermonte reputano che le quotazioni di Geox e Indesit abbiano «significative possibilità di rialzi». Al contrario, gli analisti di Citi appaiono scettici sul gruppo calzaturiero di Mario Polegato perché, «nonostante il prezzo di Borsa sia poco caro rispetto ai fondamentali di lungo periodo, l'esposizione al Sud Europa potrebbe impedire al titolo di fare meglio del mercato in un'ottica di breve».
Ma non è un mercato di sole occasioni: c'è, poi, un gruppo di titoli il cui business, sempre secondo Citi, starebbe attraversando una fase di «declino strutturale» e per i quali la raccomandazione è di vendere (sell): Tiscali, Seat pagine gialle e Landi Renzo. E pure Mediaset, anche se il gruppo del Biscione potrebbe divenire «una buona azione per giocarsi la ripresa, nel caso di un aggressivo piano di taglio dei costi».
L'ufficio studi della banca d'affari statunitense è scettico anche su Buzzi Unicem, Italcementi, Saras e Finmeccanica.

«Restiamo negativi - aggiungono da Citi - anche su A2a ed Enel Green Power tra le utility, alla luce della maggiore competizione sul mercato e del declino dei prezzi in Italia". Infine raccomandazione «sell» anche per due big come Fiat e Generali.

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