di Matteo Sacchi
Londra anni Quaranta: case distrutte, macerie fumanti, coprifuoco, luci oscurate, il continuo terrore per le incursioni aeree, per gli attacchi di rappresaglia tedeschi. Eppure c’è chi guarda il cielo non per distinguere le sagome dei bombardieri. Non cerca la fuggevole ombra delle V1, scruta semplicemente le stelle, vi cerca il destino delle potenze in guerra, gioca al moderno Nostradamus, spaccia il suo compulsare gli astri per scienza esatta di previsione delle mosse del dittatore nazista, magari anche dei suoi più gracili alleati italiani. E riesce a convincere i servizi segreti di Sua Maestà a dargli retta.
L’astrologo in questione, il geniale mistagogo, si chiamava Louis De Wohl e solo ora, a più di sessant’anni di distanza, l’apertura degli archivi dei servizi segreti inglesi, e in particolare dell’MI5, sta svelando a pieno il suo ruolo, quantomai ambiguo, nel titanico sforzo di intelligence che gli inglesi fecero per fermare la tremenda macchina bellica tedesca, che pareva pronta a ingoiare la loro isola. E così le sue vicende campeggiano sulle pagine di molti fra i più noti giornali inglesi, dal Guardian all’Independent. Ecco i fatti: De Wohl (Berlino, 24 gennaio 1903 - Lucerna, 2 gennaio 1961), sedicente nobile, in realtà nato da una povera famiglia ebraica, fuggì in Gran Bretagna, nel 1935, a causa delle persecuzioni razziali in Germania. Lì, prima di scoprirsi scrittore di qualche notorietà, s’inventò una carriera da astrologo. Fu così che i servizi segreti lo reclutarono, proprio mentre iniziava ad avere un discreto successo confezionando oroscopi per trenta ghinee a previsione (allora una bella cifretta). Per la sua stanza d’hotel nel Nord- Ovest di Londra passavano i nomi del bel mondo cittadino e anche prestigiosi ospiti stranieri come l’ambasciatore romeno. E per gli spioni di Sua Maestà era molto più interessante sapere che cosa tutte queste persone volessero sapere dagli astri, piuttosto che le risposte date loro dall’intraprendente De Wohl. Insomma, non certo un ruolo spionistico di primo piano, per l’esule tedesco.
De Wohl però, che i suoi stessi superiori nei servizi, come il maggiore Gilbert Lennox, definivano «un uomo straordinariamente abile e astuto», riuscì quasi subito ad allargare i suoi spazi d’azione e d’influenza. Nel 1941 gli venne dato il compito di recarsi in America. Lo scopo? «Bombardare » gli americani creduloni (gli inglesi in questo hanno sempre un malcelato senso di superiorità verso i cugini di oltreoceano) con una marea di oroscopi che annunciassero la rapida disfatta di Hitler e sodali. Insomma, convincerli che la sconfitta del primigenio «asse del male» era scritta nelle stelle. Non contento il «mago», accorgendosi che alla fine di questo siparietto folkloristico lo avrebbero più o meno scaricato, convinse gli alti gradi britannici che lui avrebbe potuto comunque essere utilissimo per prevedere le mosse dei nazisti. Niente di realmente occulto, semplicemente la sua tesi era questa: Hitler e i suoi generali sono circondati da una sfilza di esoteristi e cartomanti e credono ai loro oroscopi.
Valutando le stelle e il tipo di oroscopo che possono fare al dittatore è dunque possibile prevedere date e giorni per le azioni nemiche. Un piano quanto mai labile che oggi, nell’epoca dello spionaggio satellitare e delle microspie, può far sorridere, ma che allora venne preso seriamente in considerazione. Come ha detto Christopher Andrew, storico di Cambridge espertissimo di servizi segreti, si tratta di una delle vicende «più comiche ma interessanti della storia dei servizi di sicurezza inglesi», spiegabile solo con il fatto che quando De Wohl venne arruolato la decodificazione dei codici tedeschi, criptati con la macchina Enigma, non era stata ancora portata a termine. Senza contare che qualcuno un che di misterioso, di legato a imprevedibili e potenti forze occulte, nelle strepitose vittorie naziste poteva anche vederlo, come confermano studiosi come Paul Winter. E, in quest’ottica, per i servizi avere qualcuno come De Wohl poteva essere quantomeno una forma di «sicurezza psicologica».
Del resto su una cosa almeno De Wohl qualche ragione l’aveva: alla corte del Reich non mancavano maghi, esperti di pendolini, esoteristi di ogni risma e sorta. Tre dei più conosciuti, che lavorarono durante il conflitto, furono Ludwig Straniak, Wilhelm Gutberlet e l’astrologo Wilhelm Wulff. Per la maggiore andavano soprattutto gli esperti nell’utilizzo dei «pendolini», tanto che si arrivò all’istituzione di un vero e proprio «istituto del pendolo» che contava un numero considerevole di adepti, utilizzati anche nel tentativo di trovare la prigione segreta di Mussolini dopo la sua deposizione. Esattamente come tra i nazisti aveva enorme successo e diffusione la leggenda dei poteri della «Lancia di Longino» che gli stessi alleati, per non saper né leggere né scrivere, si affrettarono a recuperare non appena penetrati in Germania. Il che non toglie che le possibilità che De Wohl azzeccasse la stessa identica previsione dei maghi dell’altro fronte fosse quanto mai risibile. E del resto, nemmeno i nazisti erano così folli da fidarsi ciecamente di pendoli ed effemeridi. In ogni caso, anche se De Wohl non piaceva a molti suoi colleghi, era ciarliero e aveva una serie di «vizietti».
Tanto che fu pedinato dagli stessi britannici. Il suo stato di servizio come capitano, utilizzato poi per ottenere la cittadinanza britannica, risulta positivo: «Ha fatto molto più di altri per la causa alleata». Forse aveva una buona stella.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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