E il comandante si congeda tra gli applausi

da Milano

Un applauso lungo cinque minuti. E che proseguirebbe se non intervenisse lo stesso Roberto Speciale con un rapido gesto della mano per chiedere silenzio. Si conclude così l’intervento di commiato, quindici minuti in tutto, del comandante generale alla cerimonia di saluto svoltasi al Comando della Guardia di finanza. «Sono sempre stato trasparente - esordisce Speciale -: ho dichiarato fin dall’inizio i miei obiettivi e grazie alla vostra collaborazione il Corpo ha ottenuto ottimi risultati». Insomma un ringraziamento a tutte le Fiamme gialle che l’hanno seguito nei suoi quattro anni di comando. «Fin dal mio primo giorno alla Guardia di finanza - aggiunge - ho detto chiaramente quali erano i miei obiettivi, le mie scelte e i miei programmi: a questi mi sono attenuto e abbiamo raggiunto risultati di eccellenza in vari settori».
Speciale si ferma un attimo. Per rivolgersi ai suoi più stretti collaboratori. Li ringrazia per il lavoro svolto, la fiducia dimostrata, sottolineando i nuovi traguardi che da domani attendono la Guardia di finanza. Insomma, nessun accenno alle polemiche con Vincenzo Visco, alle accuse di ingerenze rivolte al vice ministro. È un addio o un arrivederci oltre le polemiche, con parole nette, senza cadere nelle polemiche appena alle spalle. «C’è stata grande commozione - afferma Salvatore Scino, ispettore della Gdf e decano del Cocer -. Per me più di un commiato è stata una relazione. Per me, questo può scriverlo tranquillamente, Roberto Speciale è un generale che viene dal Popolo». Subito Speciale riceve dal presidente del Csm, il Comitato sportivo militare, Gianni Gola, una speciale onorificenza di grande ufficiale. A ringraziarlo a nome del Corpo, il nuovo comandante in Seconda, Angelo Ferraro, appena insediatosi.
In Procura a Roma proseguono invece le testimonianze nell’inchiesta sulle presunte ingerenze da parte di Visco.

Come persona informata dei fatti il pm Angelantonio Racanelli ha sentito per due ore il generale Emilio Spaziante, già capo di stato maggiore della Gdf. Era stato il generale Speciale nel corso del suo interrogatorio davanti all’Avvocatura di Stato di Milano, a parlare tra gli altri anche del ruolo di Spaziante.

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