E domani tocca a Van De Sfroos, alfiere della canzone dialettale

Dalla Sicilia al lago di Como. Dal rhythm and blues al folk. Il programma di «Atreju ’07» si dimostra molto vario, e domani porta in scena Davide Van De Sfroos, alfiere della canzone in dialetto comasco. Ispirato dal capolavoro di Fabrizio De Andrè Creuza de ma, a metà degli anni ’80 Davide Bernasconi realizza che può esprimersi attraverso la lingua parlata sul lago di Como, mezzo ideale per raccontare storie legate a quella realtà. Ed è così che nasce anche il nome d’arte. Già, perché Van De Sfroos non tradisce origini olandesi, bensì è l’equivalente «laghée» di «vanno di frodo». Il nome perfetto per raccontare «storie di paese, di disperati e di contrabbando».
Con il cantante, saranno sul palco Jaime Scott Dolce alla chitarra, Angapiemage Persico al violino, Andrea Taravelli al basso, Silvio Centamore alla batteria e Michele Papadia al piano e all’organo hammond.

Il concerto di Van De Sfroos sarà preceduto dall’esibizione del gruppo Cantarja, divulgatore della tradizione musicale del centro-sud, con particolare attenzione alle comunità agropastorali dei Monti Lepini e dei Monti Simbruini.

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