E Donna Franca restò illuminata dal sosia di Clooney

da Roma

«Ho parlato con il suo giovanissimo segretario, il suo giovanissimo segretario...». La signora Franca Ciampi è appena entrata nello studio della Vetrata per salutare il Papa e gli dice di aver conosciuto il monsignore tedesco che collabora con lui. «Come si chiama?», domanda donna Franca al Pontefice. «È un nome difficile, Gänswein» risponde Ratzinger. «Come si chiama di nome», incalza la moglie del Presidente. «Ah, Giorgio...» ribatte il Papa, che di fronte alla perplessità della consorte di Ciampi rettifica, in tedesco: «Georg».
È uno dei momenti più simpatici della visita di Benedetto XVI al Quirinale: il clima è disteso e familiare. Donna Franca non fa mistero di essere stata colpita da quel «giovanissimo» monsignor Gänswein, il segretario del Papa che proprio giovanissimo non è – ha 48 anni – ma che certamente dimostra meno della sua età. Don Georg, teologo e fino a due mesi fa docente all’Università della Santa Croce, è molto apprezzato dal pubblico femminile, che vedendolo comparire sui teleschermi al fianco di Ratzinger lo ha paragonato all’attore George Clooney.
Appena incontrato il Papa, la signora Ciampi gli ha fatto gli auguri per la sua missione. «Sono sotto la guida del Signore – ha risposto Benedetto XVI – non ho pensato a questo servizio, ma adesso devo farlo...». «Lei è entrato nel cuore di tanta gente – ha detto ancora donna Franca – e non era certo facile dopo Giovanni Paolo II.
Joseph Ratzinger ha parlato con i coniugi Ciampi come se li conoscesse da sempre, proprio come accadeva con Papa Wojtyla. Disteso e cordiale era stato anche il clima della visita che il Presidente e la consorte avevano fatto al nuovo Papa lo scorso 3 maggio.
Benedetto XVI aveva il volto sereno, incuriosito e attratto dalla bellezza delle sale che attraversava, anche se evidentemente affaticato per il caldo: anche all’interno del Quirinale, al Papa sono stati offerti per tre volte salviette di stoffa o fazzoletti di carta per detergersi il viso dal sudore. E per due volte, appena arrivato e poi prima dell’inizio del colloquio privato, ha bevuto dell’acqua. Benedetto XVI indossava la stola delle grandi occasioni, quella che i Papi usano il giorno dell’elezione e che portava anche Pio XII nel 1939, quando – primo Pontefice dopo Porta Pia – visitò il re Vittorio Emanuele al Quirinale per tentare di scongiurare il coinvolgimento dell’Italia in guerra.
Mentre Ratzinger e Ciampi parlavano a tu per tu, in una stanza poco lontano si incontravano le due delegazioni.

In quella italiana c’erano, tra gli altri, Berlusconi e Fini; in quella vaticana il Segretario di Stato Angelo Sodano, il cardinale Camillo Ruini, il cardinale Skoza, presidente del Governatorato vaticano e il nunzio apostolico in Italia Paolo Romeo.

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