Alessia Marani
da Roma
Sui fatti accaduti giovedì sera negli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino, lEnav, lEnte nazionale per lassistenza al Volo, ha già relazionato al ministero dei Trasporti, allAgenzia nazionale sicurezza volo e allEnac, lente per laviazione civile. «Ulteriori dettagli (i più attesi, ndr) - fanno sapere - saranno comunicati dopo lesito delle verifiche tecniche e sulla base delle informazioni che Telecom Italia fornirà sulle cause degli inconvenienti e sulle soluzioni prese».
A scatenare il «black out radar» di oltre due ore sui cieli di mezzItalia a partire dalle 21.40 dellaltra sera, un guasto alle «autostrade» telematiche (i cavi) lungo cui scorre il flusso dei dati che finisce sulle consolle degli operatori di Ciampino. In un batter baleno sono diventate bianche le schermate dei radar, scomparso ogni tracciato. Epicentro del danno, la centrale di telecomunicazioni di Morena, piccolo comune ai piedi dei castelli romani, praticamente contiguo con quello di Ciampino, dove un piccolo esercito di tecnici del «gigante» della telefonia italiana ha lavorato fino a notte fonda per scongiurare ogni altra conseguenza. Intanto, nel day-after, si contano i danni. Le associazioni dei consumatori, Codacons e Adoc in testa, chiedono risarcimenti per i passeggeri che hanno subìto disagi (circa 1.500, impossibilitati a decollare o ad atterrare nei tempi previsti, se non in alcuni casi per nulla). Chiedono di sapere «come mai i tempi di ripristino siano stati così lunghi» e se la causa del guasto sia «da ritenersi di forza maggiore o dovuta a un errore umano». Ben più inquietanti altri interrogativi. E che riguardano la sicurezza. La torre di controllo dellaeroporto Pastine di Ciampino è supervisore del traffico aereo per tutto il Centro Italia, con competenza sulla gestione del piano dei voli approvato da Bruxelles. «Se il guasto fosse accaduto in orari di punta - spiegano gli esperti - i disagi sarebbero stati immensi. Decolli e partenze, infatti, si incastrano come in un tetris perfetto manovrato dagli uomini radar di Ciampino. Solo il caso ha voluto che a quellora fossero operativi solamente gli scali romani». Il sistema funziona così: il primo radar comunica direttamente con un «transponder» a bordo del velivolo con cui si scambia dati tecnici, quota e velocità. Al secondo radar, invece, viene rimandato solo il segnale con le coordinate spazio-temporali dellaeromobile in volo. In alternativa (comè successo anche giovedì sera) si usa il vecchio metodo dellavvicinamento radio, quello «a voce» con lindicazione delle coordinate e dei tempi darrivo. Contemporaneamente si declassano le procedure per garantire maggiore sicurezza (aumenta a esempio lo spazio aereo di separazione verticale tra un volo e laltro). Se il collegamento a voce (avaria radio) dovesse saltare (ipotizziamo un kamikaze a bordo), entrerebbero in funzione dei codici. Se così non fosse si tenterebbe il ponte con un velivolo vicino. A esito ancora negativo dall«incertezza» scatterebbe l«allarme» e a quel punto subentrerebbe il controllo militare.
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