Cronache

E i box della Coopsette dividono Santa

Gian Maria Bavestrello

da Santa Margherita

Su una cosa concordano: cinquanta box in più nell'autosilo di via Favale sono un risultato indubbiamente positivo per la città. Tuttavia, se per il consigliere di minoranza Emanuele Cozzio «la prassi seguita è stata piuttosto inconsueta, specialmente per un'opera che dà lustro all'amministrazione e che avrebbe dovuto essere presentata al consiglio comunale con legittimo orgoglio», a detta del sindaco Claudio Marsano non vi sarebbe stata nessuna anomalia. Procediamo con ordine. Ai dubbi in merito sollevati (attraverso un manifesto affisso in città) da «Gente per Santa», l'associazione civica coordinata da Roberto De Marchi, è seguito un comunicato stampa firmato dal succitato Cozzio. «Come mai - recita il comunicato - la giunta Marsano ha recepito la variante al parcheggio soltanto in data 22 luglio 2006, quando i cinquanta box erano ultimati da oltre un anno? Perché la giunta stessa non ha concordato preventivamente alla realizzazione dei cinquanta box il costo degli stessi, di cui non si conosce ancora l'entità?».
A queste domande il sindaco intende ora rispondere dettagliatamente: «L’ex giunta Bottino aveva richiesto alla Coopsette migliorie sul piano estetico e dei contenuti. Ovvero, fra le altre cose, più box. La ditta emiliana ha così intrapreso l'iter per la variante, passata anche al vaglio della commissione edilizia. A fine novembre 2005 ha ottenuto l'ultima autorizzazione ma, febbraio 2006, le abbiamo espressamente richiesto e poi contestato il nuovo piano economico, iniziando una trattativa. Il prezzo dei cinquanta box in più sarà equivalente a quello degli altri. Una delibera preventiva non era necessaria, in quanto abbiamo optato per una strada alternativa, quella del collaudo dell'opera. Che è avvenuto. E lo scriva: contestando il piano economico della Coopsette abbiamo fatto risparmiare alla città circa 300.000 euro. Che vanno a sommarsi all'operazione economica relativa ai box, che farà guadagnare al comune 1.000.000 di euro. Mi dica lei se è un'operazione sbagliata. Inoltre, abbiamo fatto in modo che sia il Comune e non la Coopsette a vendere, tramite asta pubblica, i box. L’essere incorsi in una trattativa non lo ha reso possibile prima, ma ora la pratica sarà portata in consiglio comunale». Quello che, vale a dire, avrebbe desiderato Cozzio. In tempi e modi diversi.

Già nel consiglio del 12 agosto.

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