E i vecchi big del partito ora perdono anche in casa

RomaL’ex ministro e il tesoriere. Personaggi di «peso», si sarebbe detto, in termini elettorali. Uno è Beppe Fioroni, il predecessore di Maria Stella Gelmini al ministero dell’Istruzione, l’altro Ugo Sposetti, l’uomo che teneva in mano le chiavi della cassa dei Ds, prima della fusione con la Margherita nel Pd. Entrambi di Viterbo, una delle quattro province andate al voto in questa tornata elettorale. Ma zona di doppio voto per le contemporanee elezioni regionali.
Non si sono presentati personalmente, chiaro. Ma hanno indicato i loro pupilli per la Pisana. Chi ha vinto? Nessuno. Niente da fare. Anzi, un disastro. Sia per l’ex ministro del governo Prodi, che per il potente ex tesoriere di Botteghe Oscure. I loro candidati sono stati entrambi sconfitti, senza contare un risultato davvero misero per il Pd in quell’area.
Tra i due litiganti ha vinto il candidato senza sponsor: eletto in consiglio regionale nel viterbese con 10.178 voti per il Pd è Giuseppe Parroncini, già assessore nella giunta Marrazzo.
L’uomo di Sposetti, Enrico Panunzi, si è fermato a 9.591 preferenze, mentre il candidato di Fioroni, Angelo Cappelli, ha raggranellato 6.742 voti. Entrambi sono quindi fuori dal consiglio regionale.
A Viterbo la candidata del centrosinistra Emma Bonino ha preso 16.722 voti in meno di Renata Polverini, con una differenza di 9 punti percentuali.

Anche nel 2004, durante le elezioni regionali, in questa provincia vinse il centrodestra, ma l’allora candidato di sinistra Pietro Marrazzo contenne il distacco con Francesco Storace a 7mila voti di differenza. In questi sei anni a Viterbo il Pd ha dunque perso quasi 10mila voti.