E intanto pittori e artigiani se ne vanno

Addio artisti, addio pittori, addio artigiani. I Navigli come Montmartre sono solo un bel ricordo del passato, quando i giovani avevano ancora la possibilità e la voglia di comprarsi un angolino di mondo a ridosso della Darsena per trasformarlo nel loro atelier. Quando, finita l’Accademia, molti di loro si buttavano nella mischia, tentando di realizzare il loro sogno. Mariolina De Palma è una di loro, una delle poche pittrici che sono rimaste qui sui Navigli, anche se la situazione è cambiata, nonostante tutto. «Prima la zona era una riserva naturale di artigiani - afferma la pittrice -; Alzaia, Ripa, i viottoli, tutti popolati dai vari fabbri, mastri materassai e ovviamente dagli artisti. Una zona ricca di storia, diversa dalle altre di Milano, che purtroppo rischia di perdere quel suo carattere poetico». E infatti sono pochi i giovani che fanno questi mestieri, che magari portano avanti la professione dei genitori. Un problema di ricambio generazionale, influenzato anche dai prezzi proibitivi degli affitti: «Anche se un ventenne del 2006 avesse voglia di rischiare non potrebbe, i prezzi sono troppo alti, a volte anche per noi veterani. D’altro canto mi capita spesso di osservare i giovani che partecipano alle mostre sulle rive della Darsena. Se non ottengono subito quello che vogliono, si scoraggiano e non tornano più, abbandonano ancor prima di cominciare». Quello che fa più male è scoprire che, al contrario, la cultura del bivacco va per la maggiore.

Che alcuni locali assolutamente privi di personalità hanno la meglio, e che forse i giovani di oggi preferiscono un paio di bottiglie di birra scolate una dietro l’altra a una serata piacevole, a una mostra sulle rive della Darsena magari con della buona musica di sottofondo.

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